Il Milan corre verso la realizzazione di un nuovo impianto a San Donato. Ieri infatti è stato rogitato l’acquisto dei terreni necessari per la realizzazione dell’impianto, nell’area denominata San Francesco nel comune di San Donato. Un passo importante da parte del club rossonero che avverte l’urgenza di poter avere uno stadio di proprietà. L’acquisizione rientra nei 40 milioni di euro stanziati dal Milan per le spese relative al progetto e che includono la documentazione per la domanda di variazione urbanistica, l’acquisto appunto dei terreni e altri aspetti legali. Intanto il Comune di San Donato rispetta le fasi previste dal cronoprogramma finalizzato all’accordo di programma. A gennaio la giunta ha deliberato la percorribilità della proposta di variante urbanistica per l’Area San Francesco, martedì il sindaco, Francesco Squeri, ha informato i consiglieri degli sviluppi del progetto e mercoledì in Regione “si è svolta una nuova interlocuzione tecnico-operativa preliminare in materia di programmazione dedicata ad approfondire alcuni passaggi funzionali all’avvio dell’Accordo di Programma”, come si legge in un comunicato del Comune. La settimana prossima, poi, con la serata di martedì 13 continuerà il confronto con gli altri sindaci del Sud Milano che sono coinvolti nel progetto del nuovo stadio del Milan.
Martedì prossimo ci sarà un incontro pubblico a San Donato Milanese organizzato dal sindaco Francesco Squeri per confrontarsi con i cittadini sul progetto del nuovo stadio del Milan. L’appuntamento è alle 20.30 in Aula consigliare.
“Con l’acquisto dell’area di San Donato da parte di AC Milan, è ormai ufficiale la disfatta del Sindaco Sala che ha fatto scappare da Milano una delle squadre più titolate al mondo”, attacca Samuele Piscina, consigliere comunale di Milano e Segretario provinciale della Lega. “Mentre il sindaco presenta studi inutili sulla riqualificazione del Meazza per le squadre milanesi, senza neanche avvisare le due società, il Milan di fatto è fuggito dalla città. Adesso, l’unica azione concreta che il Comune possa fare per salvare il Meazza è quella di riconvertirlo e riqualificarlo attraverso gli oneri d’urbanizzazione, rendendolo fruibile tutto l’anno realizzando una copertura che garantisca la possibilità di svolgere eventi anche d’inverno. In caso contrario, il Meazza diventerà una cattedrale nel deserto”.
Intanto il Comitato No Stadio a San Donato ha presentato in una conferenza stampa il quesito referendario depositato in Comune. I contrari all’opera chiedono che i cittadini siano consultati sul nuovo stadio del Milan e attaccano il sindaco Francesco Squeri secondo il quale il progetto “va avanti lo stesso anche se ci sono dissensi”.