Il presidente della comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi commenta il brano “Casa mia Casa tua” di Ghali in gara a Sanremo: “Un’esibizione che ha ferito molti spettatori – ha scritto in una nota – Ghali ha proposto una canzone per gli abitanti di Gaza, ma a differenza di Ghali non possiamo dimenticare che questa terribile guerra è il prodotto di quanto successo il 7 ottobre”. Il referente della comunità ebraica milanese si riferisce in particolare alla frase sui bombardamenti negli ospedali. “Dopo che i terroristi di Hamas, che controllano Gaza, superano il confine legalmente riconosciuto di Israele e sterminano in sole due ore oltre 1.400 ebrei – aggiunge -, ebbene gli abitanti di Gaza hanno festeggiato con balli e distribuendo caramelle ai passanti, complimentandosi con chi ha commesso tale massacro. Quegli stessi abitanti, hanno nascosto gli oltre 200 israeliani rapiti e detenuti in cattività in condizioni disumane. Molti tra loro sono prigionieri nei tunnel che partono dagli ospedali di Gaza di cui parla Ghali”.
Pronta la risposta di Ghali: “È necessario prendere una posizione perché il silenzio non suoni come un assenso”. Scrive su Instagram Ghali, dopo che la comunità ebraica di Milano lo ha accusato di propaganda anti-israeliana. “Sto leggendo in rete appelli, commenti, rispetto al testo della mia canzone. Sono venuto a Sanremo per portare un messaggio, non ho ne il ruolo ne l’ambizione di risolvere una questione internazionale. Ma se la mia esibizione porta a ragionare sull’irragionabile, se la mia canzone porta luce su quello che si finge di non vedere allora ben venga. Non si può andare oltre”. Ghali ha poi concluso il suo messaggio con la frase: “Il mio paese è l’Italia, e voglio essere fiero del mio Paese”.