Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha incontrato Salvatore Attanasio, padre di Luca, l’ambasciatore ucciso durante un agguato armato in Congo nel 2022. “Con il padre di Luca Attanasio abbiamo condiviso la necessità di giungere alla verità dei fatti che hanno portato all’uccisione di suo figlio” ha affermato Fontana, sottolineando che “fin dall’inizio di questa triste vicenda siamo stati al fianco della famiglia conferendo, in memoria di Luca, il ‘Premio Rosa Camuna’, il più importante riconoscimento della Regione Lombardia”.
Il Consiglio regionale della Lombardia ieri ha approvato all’unanimità una mozione, primo firmatario Onorio Rosati (Avs) che chiede di lavorare affinché si ottenga “verità e giustizia” per l’ambasciatore Luca Attanasio, per il carabiniere Vittorio Iacovacci e per il cittadino congolese Mustapha Milambo, morti in Congo durante un agguato armato.
In aula era presente anche il padre dell’ambasciatore, Salvatore Attanasio.
Nel testo si richiede ufficialmente al ministero e alla presidente del Consiglio quali siano le motivazioni che hanno portato alla decisione di non costituirsi parte civile al processo avviato dalla procura di Roma e di esprimere e presentare in maniera ufficiale una richiesta affinché si possa tenere il processo che ne acclari in modo chiaro e netto innocenza o colpevolezza.
“Luca Attanasio è una figura straordinaria per la sua testimonianza sul campo, eppure sulla sua tragica vicenda c’è una grande rimozione. C’è la possibilità che la vicenda giudiziaria non produca i risultati sperati, e questo sarebbe uno sfregio alla memoria: noi dobbiamo fare il possibile per impedirlo” commenta il capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino. “Regione Lombardia, la terra che ha dato i natali ad Attanasio, sarà parte attiva nei confronti del governo affinché permetta il regolare svolgimento di un procedimento giudiziario chiamato ad appurare eventuali responsabilità penali e soprattutto ad accertare la verità dei fatti”, conclude la consigliera del M5s Paola Pizzighini.
“Non dimentichiamo che l’ambasciatore Luca Attanasio era un lombardo, e quindi è quanto meno doveroso che la Regione Lombardia chieda chiarezza su quello che è accaduto”: così chiede Salvatore Attanasio.
“Dall’udienza preliminare che si terrà il 13 febbraio mi aspetto che la giustizia faccia il suo corso. La giustizia, o meglio la magistratura deve esprimersi se iniziare questo processo oppure archiviare. Noi ovviamente ci auguriamo che il processo vada avanti – ha aggiunto Salvatore Attanasio – perché si apre uno spiraglio su quel cammino di verità che stiamo cercando da ormai 3 anni. In questi tre anni dall’ultima udienza non si è fatto sentire nessuno, probabilmente il silenzio porta consiglio”. Con questa mozione “chiediamo giustizia” ha sottolineato Rosati. “Stiamo parlando di un ambasciatore lombardo che mentre faceva il proprio dovere è stato assassinato durante un’imboscata insieme a un carabiniere e a un autista che lo stava accompagnando nell’espletamento delle proprie funzioni a una iniziativa che riguardava un programma mondiale sul cibo” ha aggiunto, sottolineando che “era nel pieno delle funzioni di ambasciatore e non è stato sufficientemente protetto. Devono emergere le responsabilità e le verità”.
Verità e giustizia per Attanasio, approvata una mozione in consiglio regionale
Lavorare affinché si ottenga "verità e giustizia" per l'ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il congolese Mustapha Milambo, morti nel 2022 in Congo durante un agguato armato: è quanto chiede una mozione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale della Lombardia. In aula era presente anche il padre dell'ambasciatore, Salvatore Attanasio.