Per curare la figlia attaccata al respiratore fa troppe assenze: corriere licenziato

Felipe, 41 anni, è stato licenziato dalla Dea il 22 dicembre scorso. Filt-Cgil: "l'azienda piuttosto che informalo di poter prendere un'aspettativa ha preferito aspettare che superasse il limite di ore per licenziarlo".

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La Filt-Cgil lombarda è pronta alla “mobilitazione regionale e allo sciopero” per sostenere il reintegro di un corriere di 41 anni, Felipe, con la figlia disabile al 100% licenziato lo scorso 22 dicembre per superamento del comporto sulla malattia. Dea, l’azienda che la licenziato il corriere, è un’impresa appaltatrice di Amazon. Felipe aveva la 104 ma a causa di un aggravamento della situazione della figlia 12enne, si è dovuto assentare dal lavoro per altri periodi, con tanto di richiesta del medico curante. Tutto questo fino al 22 dicembre scorso, quando sotto natale, l’uomo si è trovato a casa perché avrebbe superato il tetto massimo di giorni di malattia dopo i quali scatta il licenziamento. “Il punto – spiegano dal sindacato – è che il lavoratore, brasiliano, non è stato correttamente informato del diritto di chiedere un periodo di aspettativa. L’azienda anziché informalo ha preferito attendere che superasse il limite di malattia per poi licenziarlo”. Immediata la richiesta di “reintegro immediato” del lavoratore, per ora caduta nel vuoto, mentre l’azienda “continua ad assumere fattorini con contratto determinato”. La Filt-Cgil ha mobilitato Assoespressi e ha già preso contatti con la stessa Amazon che, secondo quanto riferito dal sindacato, si è detta disposta ad incontrare la stessa Dea. Nel frattempo il sindacato ha annunciato una possibile “mobilitazione regionale”, ricevendo già 250 messaggi di solidarietà da altri fattorini.

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