Il Teatro San Babila di Milano inaugura la stagione di prosa, il 26 gennaio alle 20.00, con Il diario di Anne Frank, di di Frances Goodrich e Albert Hackett, con la regia di Carlo Emilio Lerici. La vicenda inizia con Otto Frank, unico sopravvissuto, che ritrova nella soffitta il Diario tenuto da sua figlia Anne (Raffaella Alterio). Mentre inizia a leggere, come evocate dalle pagine del Diario, riprendono vita le vicende della famiglia Frank nella Amsterdam
occupata dai nazisti. E’ il 1942: la famiglia Frank è ebrea, e i tedeschi danno la caccia agli
ebrei di casa in casa. Prima del tragico finale, Anne vivrà due anni nel rifugio segreto,
vedendo il cielo solo la notte, da una piccola finestra, con la compagnia della sua famiglia,
della famiglia Van Daan e del dottor Dussel. Con una scenografia che si sviluppa su due
livelli e quattro ambienti, lo spettacolo è strutturato come un lungo piano sequenza, in cui i
dieci attori ci raccontano, in una coralità scenica e narrativa, la loro quotidianità, in un
sottile confine ed equilibrio tra tragedia e leggerezza.
Le circostanze, inusuali einimmaginabili, mostrano caratteri diversi e contrastanti, egoismi e simpatie, paura e speranza, e lo sbocciare di un giovane amore. E anche se la fine è imminente e certa, fino all’ultimo Anne conserva la sua voglia di vivere e la sua fiducia nell’umanità: «…continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo…» In scena, insieme a Raffaella Alterio, Roberto Attias, Francesca Bianco, Eleonora Tosto, Beatrice Coppolino, Vinicio Argirò, Tonino Tosto, Susy Sergiacomo, Fabrizio Bordignon e Roberto Baldassari. I commoventi canti tradizionali ebraici che accompagnano la vicenda sono cantati da Eleonora Tosto. Considerato uno dei capolavori del teatro e Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1956, Il Diario di Anne Frank, nel suo debutto al Teatro Belli nel 2020, ha registrato un grandissimo successo di pubblico e di critica, e un successo di particolare rilievo soprattutto negli oltre 4000 studenti delle scuole di Roma e provincia che vi hanno
assistito. Lo spettacolo è ormai al suo quarto anno di repliche consecutive.
Lo spettacolo ha ricevuto il patrocinio dalle principali istituzioni ebraiche: UCEI – Unione
della Comunità Ebraiche Italiane, Fondazione Museo della Shoah, Centro Ebraico Italiano
“G. E. V. Pitigliani”, l’Associazione Progetto Memoria, l’Associazione Figli della Shoah e il
MEIS, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.