Di Fabio Massa
Maria, io esco. Stanno venendo al pettine tutti i problemi legati a un mondo, quello dei social, che non ha regole morali, ordini professionali, studi di giornalismo eccetera eccetera ma anzi presuppone di essere assai meglio di un settore – quello dell’informazione – che effettivamente è al suo minimo storico. Il cortocircuito con il caso Lucarelli non è ancora completo. La ciliegina sulla torta ce l’ha messa Fedez. Ma facciamo un passo indietro di qualche settimana. La Lucarelli accusa la Ferragni di aver guadagnato dalla beneficenza. Brava Lucarelli che ha scoperto un caso che la stampa ha ignorato. Ferragni nel tritacarne. Poi Lucarelli è Fidanzato accusano una ristoratrice di Lodi di aver falsificato una recensione. Nel tritacarne la ristoratrice. Poi la ristoratrice si suicida, nel tritacarne la Lucarelli. Passano 24 ore e Fedez mostra in diretta la faccia di un hater che ha augurato la morte a suo figlio. Nel tritacarne quell’hater. Ma poi si scopre che ha sbagliato e che la foto era di un altro. Nel tritacarne Fedez. In questo tritacarne continuo nulla cambia per i feudatari del web (Fedez, Lucarelli, Ferragni), perché tanto nessuno smette di seguirli. Chi è debole muore, ma sono cazzi suoi. E non vale il caso della bidella: ci sono modi e toni per far le cose. In fondo, quella non si è suicidata, ed è un dato di fatto. L’avesse fatto, forse io sarei dallo psichiatra, chiuso nel più profondo e addolorato silenzio, visto che ai tempi la attaccai. Ho fatto bene? Oggi mi interrogo anche su questo. La costante di tutto è la stampa che riprende i social e non verifica nulla. Ma non potrebbe fare altro. Quello che interessa alla gente sta là, sui social. E i giornalisti dell’online passano e pubblicano fino a 50 pezzi al giorno ciascuno. Va già bene se non sbagliano a copiare le agenzie, figurarsi controllare tutto con telefonate eccetera. Per farlo, ci vorrebbero strutture più grandi. Ma chi le paga, visto che la gente vuole tutto gratis? Una cosa è seguire un caso per volta, come la Lucarelli, magari per giorni o per mesi. Una cosa è gestire flussi di centinaia di notizie al giorno. Verrebbe da dire alla gente che questo è quello che si merita, visto quello che paga. Ma i tempi sono questi ed è inutile piangerci sopra.