Omicidio di Giulia Tramontano, tra una settimana via al processo

La difesa di Alessandro Impagnatiello punta all'infermità mentale: se non sarà riconosciuta l'ex barman 30 enne accusato del barbaro delitto della fidanzata rischia l'ergastolo.

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Alessando Impagnatiello pochi giorni prima dell'arresto (foto Ipa)

Ha deciso di affrontare il processo, che prenderà il via tra una settimana, portando in aula solo due testimoni-consulenti indicati dalla sua difesa, uno psicologo e uno psichiatra, Alessandro Impagnatiello, l’ex barman 30enne accusato di omicidio volontario aggravato, anche dalla premeditazione, per aver ucciso con 37 coltellate la fidanzata Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, nella loro abitazione a Senago, nel Milanese, il 27 maggio. La scelta della difesa va nel senso, come molto probabile, di un’istanza di perizia psichiatrica alla Corte per valutare la capacità di intendere e volere al momento dei fatti. L’accusa ha indicato come testimoni gli investigatori, i consulenti tecnici che hanno effettuato gli accertamenti scientifici, e i familiari della vittima, tra cui i genitori, la sorella e il fratello. Inoltre, tra i testi principali dell’accusa c’è l’altra donna con cui il 30enne aveva contemporaneamente una relazione. La 23enne italo-inglese, dopo aver conosciuto proprio quel 27 maggio Giulia con la quale era nato un legame di “solidarietà”, quella stessa sera non lo fece entrare in casa per “paura”, come raccontò a verbale. Il 30enne, che aveva una doppia vita, stando alle indagini, avrebbe potuto uccidere anche lei, oltre a Giulia, il cui corpo fu trovato dopo quattro giorni, “avvolto in buste di plastica” in un “anfratto posto dietro” ad un box. Il giovane aveva tentato di bruciarlo. L’udienza del 18 gennaio dovrebbe servire solo per le questioni preliminari. Se fosse riconosciuto capace di intendere e volere e condannato per le imputazioni formulate dai pm, il 30enne rischierebbe l’ergastolo. E’ accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione (avrebbe fatto ingerire per mesi alla fidanzata del veleno per topi), crudeltà, futili motivi e rapporto di convivenza, di interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere.

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