Sicurezza stradale, gli attivisti: “Sala, cosa stai aspettando a rendere Milano città 30?”

Alcuni attivisti anonimi hanno appeso dei manifesti per ricordare al sindaco Sala l'impegno per rendere "Milano città 30" per una maggiore sicurezza stradale. I manifesti sono apparsi in diversi punti della città, proprio mentre in viale Umbria si è verificato un grave incidente in cui ha perso la vita un ciclista.

0
163

Manifesti con messaggi indirizzati al sindaco Beppe Sala a cui si chiede quando Milano diventerà città 30 all’ora, sono apparsi stamattina in diverse zone. Proprio mentre alcuni attivisti anonimi appendevano i manifesti per ricordare l’impegno preso dal consiglio comunale un anno fa a favore della sicurezza stradale, in città si è verificato un altro grave incidente, con vittima un ciclista.

Un anno fa il consiglio comunale aveva votato la delibera che impegnava la giunta ad introdurre il limite dei 30 chilometri orari dal 2024. “In tanti in città hanno pensato che fosse la svolta – scrive un gruppo di attivisti – Una svolta tardiva, ma finalmente una svolta che mettesse fine alle morti in strada. Dopo un anno di inazione di Sala e Censi ci chiediamo: chi è maggioranza a Milano? Il consiglio comunale o Aci Milano e la dinastia La Russa? Il coraggio o l’inerzia? La trasparenza o la vaghezza? E chi è il sindaco di Milano? Una persona contemporanea che guarda a una cosa chiamata futuro ma che è già oggi realtà in mezza Europa o una persona provinciale convinta dei più disinformati luoghi comuni di un modello auto-centrico, insostenibile e ingiusto? Se Beppe Sala ama mettersi al lavoro come i milanese, cosa sta aspettando?”. Gli attivisti hanno inviato al sindaco anche una bozza di delibera per la realizzazione del piano “Milano città 30”, per  “un atto di coraggio, di chiarezza, di capacità: Milano Città 30 che diventa realtà”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.