Di Fabio Massa
C’è un esperimento sociale in corso e non ce ne eravamo accorti. Non è ironia, la mia. E’ il tentativo di una riflessione sul rapporto tra gli influencer e la nostra realtà quotidiana, il mondo dell’informazione. Il caso Chiara Ferragni, con corollario di Fedez, è istruttivo. Che cosa succederà a lei – come scrivevo e dicevo ieri – è irrilevante dal punto di vista giudiziario: sono affari suoi. Ci sono tante altre cose rilevanti: come viene fatta la beneficenza in Italia, che pare essere più marketing che filantropia. Per dire: oggi F2i annuncia tramite il Corriere della Sera di aver donato mezzo milione di euro alla fondazione Una Nessuna Centomila. Ottimo, è una cosa buona. Ma ovviamente la società – che al 14 per cento è di CDP, quindi con azionisti pubblici – lo comunica. Legittimamente: la beneficenza è marketing, e lo è ovunque. Il problema è quando è solo marketing, come pare per essere per il mondo degli influencer. Detto questo, c’è un’altra partita che si sta svolgendo. Da una parte tutti i media, tv stampa online eccetera. Dall’altra i due influencer più famosi d’Italia. Tutti i media picchiano i due influencer. L’esperimento sociale è questo: rimarranno vivi? E se rimarranno vivi e vegeti, quanto contano dunque tutti i media messi insieme? Lo scontro, per me, è importante per capire ormai i pesi. Se davvero Chiara e Fedez vinceranno, allora un mondo, vissuto sempre come quello dei nuovi arrivati, i parvenu, avrà definitivamente certificato la propria supremazia.