Per Alex Baiocco e Michele Di Rosa, i due ragazzi di 24 e 18 anni, fermati per avere teso un cavo di acciaio ad altezza uomo in viale Toscana a Milano, nella notte tra il 3 e il 4 gennaio scorsi, si profila la richiesta di giudizio immediato. Il pm milanese Enrico Pavone, una volta che avrà acquisito gli atti relativi a Di Rosa, che è stato fermato a Monza dopo essersi costituito il 6 gennaio, potrebbe infatti chiedere per entrambi il processo senza celebrare l’udienza preliminare. La decisione finale spetterà poi al gip Domenico Santoro, al momento ancora in attesa di ricevere la “relazione sanitaria” che la direzione del carcere dovrà trasmettere sulle “condizioni di salute psicofisica” di Baiocco, risultato dagli atti un ragazzo con un’importante fragilità. In base a questo, potrebbe essere poi valutata per lui una diversa misura cautelare. Di Rosa si trova da ieri agli arresti domiciliari, secondo quanto deciso dal gip di Monza Andrea Giudici che lo ha interrogato ieri mattina e non ha convalidato il fermo. Entrambi i giovani sono accusati di blocco stradale. Per il terzo complice, 17enne, procederà invece la Procura dei Minori.
Cavo d’acciaio in viale Toscana, verso richiesta di giudizio immediato
Per Alex Baiocco e Michele Di Rosa, i due ragazzi fermati per avere teso un cavo di acciaio ad altezza uomo in viale Toscana a Milano, si profila la richiesta di giudizio immediato. Deciderà il gip dopo aver ricevuto la relazione sullo stato psico fisico dei due. Per il 17 enne procederà il Tribunale dei Minori.