UIL Lombardia, al via la campagna “Precariato? NO GRAZIE”

Parte dalla Lombardia l’attenzione e sensibilizzazione agli enti pubblici, Comuni, Province e Regione sul lavoro con la campagna 'Precariato? No grazie!'. Lo annuncia con una nota il sindacato UIL.

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I dati diffusi dagli Istituti previdenziali segnano che nella ricca Lombardia su le oltre 700 mila assunzioni nel primo semestre 2023, circa il 50 % si trova a lottare con un lavoro precario. A questi dati si aggiunge una inflazione che ha eroso i salari e l’aumento dei costi per le famiglie quali asili, bollette e mutui. E se queste condizioni hanno messo in forte difficoltà chi ha un lavoro stabile, per chi ha un lavoro precario la situazione è ancora più difficile ricorda il sindacato. “Per il 2024 vogliamo lanciare una sensibilizzazione contro il lavoro povero, i salari troppi bassi a favore della contrattazione”, evidenzia il segretario generale UIL Lombardia Enrico Vizza. “Perché davvero molto si deve fare per il rinnovo dei contratti e mettere in atto tutte le misure per combattere il precariato come ad esempio il tema della formazione lavoro che produca contratti stabili. E si può partire da subito sottolineando che vengano effettuate delle verifiche nei bandi delle pubbliche amministrazioni, a cui sono assegnate risorse pubbliche (es. Pnrr) dove si accerti che le aziende che operano per queste realtà rispettino i contratti di lavoro“, conclude Vizza. I dati degli stipendi (fonte INPS 2022) afferma il sindacato “sono drammatici”. Nel 2022, la provincia di Milano ha registrato 1.817.565 lavoratori, di cui il 38% rappresentato da operai e il 3% da apprendisti con un reddito medio annuo inferiore a 18.000 euro lordi. Al contempo, il 18,8% dei lavoratori, ossia 341.389 persone, era impiegato a tempo determinato, con una retribuzione media di soli 11.011 euro all’anno. Un ulteriore 25% dei lavoratori, pari a 456.445 individui, era assunto con contratti a tempo parziale, percependo un salario medio annuo lordo di 13.260 euro e chi ne fa di più le spese sono i giovani. Ed è proprio sulla situazione dei giovani che punta il dito il segretario generale della UIL Lombardia. “Penso a tutti i contratti a termine e somministrazione o allo staff leasing che per tantissimi durano anni. Vuol dire lavorare ma essere povero. Quale futuro può costruire un giovane? Quando può pensare di far fronte ad una famiglia una giovane coppia? Chi gli concede un mutuo? Se lo rapportiamo a Milano, e ormai all’intera Lombardia, dove gli affitti sono andati alle stelle e i mutui hanno registrato rate aumentate anche di oltre il 75% (facendo anche crescere gli extra profitti delle banche che non vengono però toccate), come è possibile costruirsi un futuro?“. E il segretario Vizza, nel richiamare le parole del Presidente delle Repubblica Sergio Mattarella che nel messaggio di fine anno ha ricordato del rapporto con i giovani e dei contratti di lavoro con cui sono costretti ad operare senza una salario adeguato, non ha dubbi sulla campagna di sensibilizzazione . “La nostra battaglia per salari dignitosi e contratti stabili sarà su due fronti. Da un lato verso il Governo che deve dare ascolto alle mobilitazioni del Sindacato, dall’altro ci si rivolgeremo agli enti locali Comuni, Province e Regione che, come già specificato, devono prevedere nei bandi di gara che prevedono la presenza di aziende esterne, che al personale occupato che opera in interventi finanziati da risorse pubbliche siano applicati i contratti di lavoro sottoscritti dalle Organizzazione Sindacali maggiormente rappresentative e siano inquadrati con contratti a tempo indeterminato. Del resto il modello spagnolo, criticato da qualcuno, è un esempio che ci porta a vedere cosa ha portato tagliare i contratti a tempo determinato”

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