Area C non serve per l’ambiente e per il traffico. Ma per i mezzi pubblici è la manna

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Di Fabio Massa

La questione dei rincari di area C che non hanno frenato il traffico in città si può leggere in tre modi diametralmente opposti. Il primo modo di leggerla è che si può aumentare il ticket ulteriormente, visto che comunque le automobili ci sono. E’ il modo con cui la leggeranno gli ambientalisti, che continuano a credere che Area C sia una pollution charge, ovvero una tassa per abbassare l’inquinamento. Il secondo modo di leggere questo dato è che Area C non serve a una mazza all’inquinamento, cosa che peraltro è confermata dal fatto che il Comune stesso ha cambiato la definizione da Ecopass ad Area C da pollution charge a congestion charge. Ovvero tassa non per migliorare l’aria ma per diminuire il traffico. E che se non è neanche servita a diminuire il traffico forse qualcosa da rivedere c’è. Infine c’è un terzo modo di leggere questi dati, questo terzo modo è puramente contabile. La mancata diminuzione degli accessi vuol dire che il Comune sta incassando di più. E non poco. Se come pollution charge Area C non serve a una mazza, se come congestion charge diciamo che non ha avuto effetti, come modo per ottenere soldi da reinvestire in trasporti pubblici è qualcosa di eccellente.

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