L’umana pietà per Davigo

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Di Fabio Massa

Se ci fosse bisogno di una esemplificazione della barbarie del giustizialismo, potremmo riportare ovunque le parole di Piercamillo Davigo, ex pm di Mani Pulite, idolo del Movimento 5 Stelle, indagato imputato e condannato a un anno e tre mesi dal tribunale di Brescia. Interrogato da Fedez, che fa il giornalista nell’occasione tanto meglio di tanti giornalisti (che non fanno le domande perché altrimenti poi come li recuperano gli atti dei processi, seppure segreti?), Davigo risponde così rispetto a chi si è suicidato in carcere, come Raul Gardini: “In questo mestiere capita che gli imputati si suicidino”. E ancora: “Se mi dispiace? Ma certo che dispiace… Prima di tutto, se uno decide di suicidarsi lo perdi come fonte di informazioni”. E infine: “La pietà umana c’è lo stesso però bisogna tenere la barra del timone ferma”. Non c’è nulla da aggiungere. In un mondo dove sono tutti malfattori ha ragione lui, forse. In un mondo dove i pm, tra cui Davigo, hanno usato la carcerazione preventiva per far trasformare uomini in “fonti di informazioni”, per far confessare, e dove sono stati incensati per questo come eroi, ha ragione lui. Però fatemelo dire: è un mondo di merda.

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