Di Fabio Massa
C’è qualcosa da dire su questa cosa dei CPR, ovvero i centri di detenzione per i migranti irregolari, ovvero i gulag o i campi di concentramento dei tempi moderni. C’è da dire che sono esattamente questo. Lager. E l’inchiesta di oggi non aggiunge o leva nulla a questa cosa. Intendiamoci: il fatto che una azienda vinca un bando mettendoci dentro che vuol dare cibo biologico, psicologi e altro ai clandestini, quando in effetti c’è cibo avariato, schifo e sporcizia, è di una gravità inaudita. Ma tutti sanno che cosa è il Cpr. Non c’è una autorità che non lo sappia. Esattamente come tutti sanno che cosa sono i centri di detenzione in Libia, dai quali i migranti scappano per venire in Italia. Il punto vero è che non c’è una alternativa – oggi – al Cpr. Non piace a nessuno, c’è chi lo trova un male necessario e chi, come me, lo trova un male comunque non sostenibile anche in caso di necessità. Ma non ci illudiamo: per risolvere il problema del Cpr bisogna bussare all’Europa. Perché si potranno aprire tutti i Cpr del mondo, ma fin quando c’è chi guadagnerà per portare i migranti sulle nostre coste, chi guadagnerà per gestire i Cpr dicendo che vuole dare loro la frutta biologica e poi invece rifila i vermi, chi guadagnerà per farli scappare, chi guadagnerà per far attraversare il confine illegalmente verso la Francia, o la Svizzera, o l’Austria. Ecco, finché ci sarà chi guadagnerà, grazie alle norme idiote dell’Europa, sulla pelle dei migranti illegali, i Cpr saranno una triste realtà della quale dobbiamo vergognarci ogni giorno.