Chi vuole rimestare nella vicenda Covid? Una opinione lombarda

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Di Fabio Massa

In questi giorni si sta discutendo a Roma della commissione Covid. Tempo fa si è discusso in consiglio regionale lombardo di una commissione consiliare sulla gestione del Covid. E’ un argomento spinoso, perché richiama alla mente un momento difficilissimo della nostra Storia recente. Un momento nel quale – è un fatto – non solo l’informazione ha fatto del suo peggio – tutta a senso unico, confusa, alla ricerca disperata del clic -, ma anche le Procure non hanno di certo brillato (come si è visto a Milano, con l’incredibile caso dei camici), e soprattutto si sono sospese libertà costituzionalmente garantite. Questo è un fatto. Sono tra quelli che pensava e pensa che laddove si è limitata la libertà, questo è stato fatto per un bene superiore.

Ora, a Roma, si discute di incardinare una commissione per indagare su come la politica ha operato nella vicenda Covid. Ma non bisogna illudersi. Il fine non è quello di trovare la verità, ma è quello di avere un’arma per attaccare l’avversario politico, che in questo caso è Giuseppe Conte, il Movimento 5 Stelle, e il Pd. Beninteso: non ho alcuna simpatia per Giuseppe Conte, né per il M5S. Secondo me sono stati una delle disgrazie peggiori capitate a questo sventurato Paese, perfettamente cercata e voluta dagli elettori, che lascerà una scia di distruzione e povertà per i prossimi 10 anni, con la vagonata di miliardi spesi inutilmente e questo gruppo dirigente rapace e interessato solo a trovarsi un posto di lavoro giacché da soli, nel mondo reale non politico, non ne erano stati capaci. Però anche su Giuseppe Conte mi vien da dire che durante la pandemia ha provato a fare il suo. Certo, mettendoci dentro tanta della mediocrità del suo movimento, e anche provando – grazie al virus – ad attaccare le Regioni (segnatamente Lombardia e Veneto), che stavano combattendo per prime e a mani nude. Ma tanto quanto ha combattuto la Lombardia, e tanto quanto la commissione Covid in Regione era una bestialità perché partiva dall’assunto che qualcuno avesse voluto far morire o non salvare la gente, tanto quanto non ha senso una commissione Covid in Parlamento. A indagare sulla vicenda sono state le Procure, e hanno già detto tutto e pure troppo, con spettacolarizzazioni e protagonismo a senso unico. Non ci mettiamo anche la politica, che non ha alcun interesse a cercare la verità, ma solo a fare ulteriore baccano in un mondo che dal virus non ha fatto altro che complicarsi, ogni giorno di più.

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