Non solo il comune di Seregno (Mb). La Guardia di Finanza chiede a tutti i comuni soci di Aeb di fornire gli atti che riguardano l’approvazione della fusione della municipalizzata brianzola per l’energia e i servizi ambientali con A2A. La stessa delibera approvata nel 2020 dal comune di Seregno, socio di maggioranza, è stata infatti approvata anche dagli altri comuni soci di minoranza. E ora le fiamme gialle chiedono gli atti. Sulla vicenda si indaga per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, avendo escluso la gara pubblica. Tra gli indagati il sindaco di Seregno e Loredana Bracchitta, ex presidente del CdA di AEB. La delibera del 17 aprile 2020 che dava mandato al sindaco Alberto Rossi di approvare l’aggregazione con A2A era stata contestata dall’ex consigliere comunale seregnese Tiziano Mariani. Il. Tar della Lombardia e il Consiglio di Stato hanno accolto i ricorsi. Secondo la Procura, sarebbe stato causato un danno ad Aeb di almeno 60 milioni di euro. In questi giorni 27 sindaci di altrettanti comuni hanno ricevuto la richiesta degli atti. La Corte dei Conti potrebbe chiedere di partecipare al risarcimento.
“Finalmente qualcosa si muove. Evidentemente anche la Procura ha ravvisato nell’ambito della (s)vendita di AeB ad A2A quanto abbiamo sempre denunciato: le società quotate in Borsa ordinano e la politica esegue senza fiatare operazioni che vanno ad impoverire i cittadini e a peggiorare i servizi. Un modus operandi che vede sindaci, consiglieri comunali, funzionari copia-incollare le delibere senza capire, o fingendo di capire, solo per esaudire le richieste che arrivano da fuori dell’assemblea comunale” sono alcune delle dichiarazioni di Marco Fumagalli (Portavoce M5S Brianza Est).
Audio di Marco Fumagalli