“No alla chiusura al traffico del centro città”, lo dice l’85% delle imprese milanesi

Sondaggio di Confcommercio Milano: l'85% dei commercianti del Municipio 1 è contrario a chiudere il centro al traffico delle auto private.

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L’85% dei commercianti del Municipio 1 di Milano è contrario a chiudere il centro città al traffico delle auto private. Lo rileva un sondaggio di Confcommercio Milano.
Sono 355 le risposte giunte, in particolare dal dettaglio non alimentare (26%) e dalla ristorazione (13%), categorie critiche rispetto all’ipotesi di un divieto d’accesso alle auto generalizzato. Favorevole alla chiusura del centro cittadino alle auto sono il 13% delle imprese, indifferente il 2%. Minore, ma comunque ampia contrarietà – con il 79% di no – anche al già annunciato provvedimento del Comune, per il prossimo anno, di divieto d’accesso del traffico privato automobilistico nella fascia allargata del Quadrilatero della Moda (18% favorevole, 3% indifferente). La motivazione prioritaria (84%) di chi ha risposto no alla chiusura del centro di Milano alle auto è il danno alle attività commerciali. Considerati anche un centro meno attrattivo (69%) e un peggioramento del traffico nelle aree esterne al centro cittadino (69%). Chi è invece favorevole al divieto d’accesso delle auto private in centro ritiene, al contrario, che il centro di Milano non perderà attrattività (90%), e che il traffico (77%) e la qualità dell’aria (77%) miglioreranno. Favorevoli e contrari alla chiusura del centro alle auto sono d’accordo su un punto: la necessità di una maggiore regolamentazione del traffico di biciclette e monopattini. Lo indica il 91% degli operatori.
“La stragrande maggioranza delle attività commerciali del Municipio 1 dice no alla chiusura del centro alle auto. Una decisione, quella di vietare alle auto private un’ampia fascia del centro – afferma Simonpaolo Buongiardino vicepresidente di Confcommercio Milano per la mobilità – che non ha motivazione nemmeno dal punto di vista ambientale data la sempre maggiore diffusione di mezzi non inquinanti. Chiediamo all’Amministrazione comunale più ascolto e più confronto costruttivo nell’interesse delle imprese e dei cittadini”.

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