Altro che chiudere Area C, l’alta borghesia si dia una svegliata

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Di Fabio Massa

C’è poco da dire, è il mercato che comanda. E il mercato dice che Milano, con i suoi prezzi pazzeschi, con le sue cifre da capogiro, rimane attrattiva. Studenti stranieri che affollano il capoluogo, case che continuano a mantenere il loro valore e anzi aumentano vertiginosamente dove c’è la metropolitana, malgrado il calo della concessione di mutui (e dunque, c’è un mercato di gente che paga tutto e subito, senza finanziamenti). Milano tira, tira tantissimo. Quindi che cosa c’è da dire? La politica non può frenare il mercato. Non ci riescono i governi, figurarsi se ci riesce un sindaco o una giunta. La politica può solo cercare di tutelare le fasce più deboli e andare a incrementare il gettito da quelle più ricche. Le quali, peraltro, non dovrebbero essere tutelate oltre il normale. Quindi vorrei lanciare una provocazione che sia uno stimolo di riflessione. Una ridiscussione delle tariffe per chi guadagna stipendi a cinque zeri dovrebbe essere messa sul tavolo con forza, molto più che l’idiotissima proposta di chiudere Area C ai non residenti. Viceversa, ai residenti di Area C si dovrebbe legittimamente chiedere di aiutare chi abita in periferia per migliorare anche i tanti quartieri che ne hanno bisogno. Il Comune potrebbe prevedere contributi per i servizi aggiuntivi per chi arriva dall’estero. Se questa è una città attrattiva per i ricchi, perché tale è uno che può permettersi di comprare case da milioni di euro con prezzi al metro quadrato a quattro zeri, allora devono contribuire alla vita cittadina. La borghesia alta deve fare la sua parte, non che frigna se vendono la Casa degli Atellani ai francesi, ma poi non si fa avanti per comprarla. Non che si lamenta se c’è il traffico ma poi non pensa neppure lontanamente di aiutare la pubblica amministrazione SPENDENDO SOLDI PROPRI per fare opere utili per la città. Un tempo, quando c’erano meno social su cui lamentarsi e più gente illuminata, la borghesia di Milano ha fatto grande la città. E adesso? Fin quando non si andrà in questa direzione, viceversa parlando di city users per quei milanesi (sì, milanesi a tutti gli effetti) che abitano fuori dai confini di area C o fuori area B, avremo sempre una città esclusiva, ma anche profondamente ingiusta.

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