La sicurezza a Milano e quei vigili che si meriterebbero Andreotti

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Di Fabio Massa

Sono giorni strani, questi. Si continua a dibattere sulla sicurezza. Ma non perché si parta da dati acquisiti, da osservazioni sul campo. No. Perché succede a una persona – seppure “vip” come Elenoire Casalegno – che uno squilibrato gli abbia sputato addosso (una roba indegna, intendiamoci), e allora torna l’emergenza sicurezza che in effetti andrebbe definita per quello che è: una situazione costante. Non una emergenza. Esiste un problema endemico di sicurezza non solo a Milano, ma in tutte le grandi metropoli. In questo Beppe Sala ha perfettamente ragione. Poi però c’è l’altra parte del ragionamento. Se una situazione è endemica, ovvero se ha una sua costanza, alla bisogna individuare la modalità per risolvere o quantomeno – visto che il tema sicurezza esisteva, esiste ed esisterà sempre – per mitigare il problema. Non ci sono molte soluzioni note se non l’avere più uomini in strada. Non se ne vedono, ad oggi. Non si vede un incremento della polizia locale, ad oggi. Le zone tradizionalmente prese di mira dalla microcriminalità, a volte violenta a volte solo maleducata, non sono abbastanza presidiate. C’è poco da dire e poco da fare. E’ così. Inizio a pensare che Andreotti si era scordato una categoria per qualificare i matti: non solo far andare i treni in orario, ma anche riuscire nell’impresa di far scendere gli agenti di polizia locale in strada. Certo, ci sono anche altre cose da fare. Per esempio, bisognerebbe finalmente iniziare a pensare che le case popolari devono essere centrali nell’operatività della giunta. E che le case popolari, come aveva fatto Aler, devono essere piene di servizi: medico, ambulatorio, negozi, centri di socialità, scuole civiche. E non piccoli buchi neri. Qualcosa si è fatto, ma non è lontanamente abbastanza. Infine, ma è una questione di colore. In questo grande cortocircuito sulla sicurezza Beppe Sala, che nel 2021 aveva detto che Milano non è Gotham City, con grande ironia partecipa al video dei Club Dogo che rappresenta proprio Milano come Gotham City, mentre la Casalegno (l’ultima in ordine di tempo a denunciare la città insicura) dice che malgrado tutto Milano non è Gotham City perché manca Batman. Ci aspettiamo pure Superman, Silver Surfer e magari Peter Parker e siamo a posto per l’indigestione quotidiana di fumetti e idiozie

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