ROMA (ITALPRESS) – “Nella nostra realtà dell’esofagite eosinofila la maggior parte dei casi ha sofferto o soffre di rinite, uno su cinque di dermatite atopica, quindi diciamo che in contemporanea o nell’arco della propria storia personale si possono riscontrare queste altre patologie. Speriamo si possa ridurre il ritardo diagnostico”. Lo ha detto Roberta Giodice, Presidente ESEO Italia – Associazione di famiglie contro l’esofagite eosinofila. a margine del progetto dal titolo “La gestione del paziente con patologie infiammatorie di tipo 2”, un ciclo di tre incontri che ha visto coinvolte 4 associazioni di pazienti e 16 società scientifiche. Alcune delle proposte operative sono racchiuse nel Policy Paper realizzato dall’Istituto per la Competitività insieme a Sanofi. “Altro bisogno -aggiunge – è avere un approccio multidisciplinare, la possibilità di mettere a sistema e individuare un protocollo che possa agevolare e rendere più efficace ed efficiente la presa in carico, perché adesso i pazienti sono molto spesso disorientati, ovvero necessitano di consulti che le nostre liste di attesa rendono molto difficili. Sfruttiamo tutte le nuove opportunità quali telemedicina, la possibilità di consultarsi in contemporanea”.
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