I dieci sindaci brianzoli del vimercatese interessati e contrari alla Tratta D breve della Pedemontana, dopo il via libera della giunta lombarda dello scorso lunedì alla variante, hanno abbandonato l’incontro al Pirellone con l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi e il presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda Luigi Roth.
Dopo gli interventi della Regione e di Pedemontana, il sindaco di Vimercate Francesco Cereda – a nome dei Comuni di Agrate Brianza, Burago Molgora, Bellusco, Ornago, Carnate, Caponago, Vimercate, Bernareggio, Cavenago e Sulbiate – ha letto un comunicato in cui attacca la giunta per la convocazione “estremamente tardiva” di una riunione “richiesta e sollecitata innumerevoli volte e con tre lettere protocollate”. Un confronto “sempre negato” che avviene “a delibera già avvenuta due giorni fa, a dimostrazione che quello che stiamo facendo qui oggi è solo una bella recita utile”.
A quel punto i sindaci si sono alzati e sono andati via abbandonando l’incontro.
L’assessore Terzi ha parlato di “una preziosa occasione persa per proseguire il dialogo da tempo avviato con i sindaci” interessati dalla tratta D breve della Pedemontana, “una delle infrastrutture autostradali più significative per il territorio brianzolo, che da tempo soffre per la mancanza di collegamenti veloci adeguati”. Secondo Terzi la riunione era “un’ulteriore occasione per parlare di una serie di misure di compensazione ambientale, sociale e territoriale” che “includono la creazione di parchi e boschi, risorse per progetti comunali e sviluppo di una rete di piste ciclabili”. In giunta “abbiamo infatti posto particolare attenzione allo sviluppo del territorio e alla sostenibilità dell’infrastruttura – ha concluso – per facilitare interconnessioni e spostamenti ma nel rispetto dell’ambiente e del territorio”.
Le opposizioni vanno all’attacco. “I comuni e i cittadini brianzoli coinvolti dalla tratta D meritano tutto tranne che essere presi in giro dalla Lega e da Terzi. Non c’è mai stata una vera volontà di dialogo e i fatti lo dimostrano” affermano in una nota la segretaria regionale Pd Silvia Roggiani e il segretario di Monza e Brianza Lorenzo Sala. Secondo gli esponenti dem il progetto definitivo “è stato depositato ai primi di agosto, appositamente per comprimere i tempi di approfondimento e valutazione” e poi, dopo l’iter della conferenza di servizi al ministero, “sono stati convocati i sindaci all’incontro dopo che Regione aveva già dato parere favorevole al progetto”. Per questo “hanno fatto bene ad abbandonarlo perché c’è un limite a tutto e non meritano di essere presi in giro”.
Per la consigliera M5s Paola Pizzighini “quello dei sindaci è un messaggio chiaro alla giunta. Da oggi – commenta – nessun assessore ed esponente della maggioranza potrà più permettersi di mascherare il fallimentare progetto dell’autostrada più costosa d’Italia dietro lo slogan ‘lo chiedono i territori’. Se lo faranno, staranno raccontando una bugia”.
Di un’altra opinione, invece, la consigliera di Lombardia Migliore-Lista Moratti Martina Sassoli, monzese: “Ancora muro contro muro tra i sindaci della Brianza Est e Regione Lombardia. Una sconfitta nella sconfitta” dichiara Sassoli sottolineando che “Pedemontana è un’opera infrastrutturale fondamentale e non più procrastinabile. L’incontro era orientato ad individuare le compensazioni ambientali – conclude – ma il fatto che i sindaci abbiano deciso di abbandonare il tavolo non lo ha permesso”.