Di pesche e rating, e giudici incommentabili

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Di Fabio Massa

Ma io davvero trasecolo. Negli ultimi tre giorni le polemiche sulle prime pagine dei giornali sono state nell’ordine. Uno: lo spot dell’Esselunga e la loro pesca. Ognuno la pensi come vuole, ma perderci il tempo che ci si è perso è da fessi. Due: la discussione sul fatto che Meloni è cattiva perché l’Italia ha un enorme debito. Ma va? Pensavate che il superbonus lo pagasse zio Paperone? E il reddito di cittadinanza? Come al solito gli italiani vanno in giro con le fette di salame sugli occhi. Tre: un giudice ha dato ragione a un immigrato irregolare, arrivato per la seconda volta col barcone perché già espulso e con precedenti penali. Voleva lo status di rifugiato perché nel suo paese d’origine la sanità è a pagamento. Attendiamo milioni di rifugiati statunitensi in Italia. Quattro: lo scandalo sul fatto che la Rai non voglia Fedez in una sua trasmissione. In fondo ha solo insultato i vertici a più riprese e li ha pure trascinati in Tribunale, insultato un ministro e un viceministro in carica. Strano eh, che la Rai non voglia pagargli una ospitata… Incredibile proprio. Chi l’avrebbe mai detto? Ultima ma non ultima notizia: stanno pensando a un governo tecnico. Perché – udite, udite! – le agenzie di rating potrebbero declassare il debito italiano, e dunque a quel punto saremmo pronti ad andare in fallimento. Quindi, via Giorgia Meloni, dentro Giuliano Amato. Se non facesse ridere dovremmo metterci a piangere. Fatelo, il governo tecnico, fatelo! La prossima volta vince il generale Vannacci con l’80 per cento dei voti…

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