Rinnovato il contratto dei medici, 289 euro in più in busta

Il rinnovo riguarda 135 mila camici bianchi del Servizio Sanitario Nazionale e quasi 15 mila dirigenti sanitari non medici. Soddisfatti i sindacati.

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foto da Pixabay

E’ stato firmato il nuovo contratto della dirigenza medica e sanitaria 2019-2021, che riguarda 135mila camici bianchi del Servizio sanitario nazionale (120.063 medici e 14.573 dirigenti sanitari non medici.). Le risorse per il contratto ammontano a 618 milioni e si prevede un aumento di 289 euro medi al mese per 13 mensilità e oltre 6mila euro di arretrati pro capite. Hanno firmato tutte le sigle sindacali. “Siamo soddisfatti – commenta il segretario nazionale del sindacato dei medici dirigenti, Anaao Assomed, Pierino Di Silverio – perché il testo sottoscritto riesce a garantire ai colleghi condizioni di lavoro migliori delle attuali”. A partire dallo stop alle “ore ‘regalate’ alle aziende”. “Grazie all’accordo raggiunto – spiega Di Silverio – abbiamo ottenuto alcuni risultati che possiamo definire storici: abbiamo sminato il terreno dalle ore ‘regalate’ alle aziende; abbiamo assicurato la carriera ai dirigenti; abbiamo assicurato il riposo; abbiamo assicurato il pagamento delle ore extra; abbiamo definito le regole per i medici in formazione assunti nel Ssn e che grazie al Decreto Calabria potranno godere di diritti mai riconosciuti fino a oggi e non essere più considerati dei tappabuchi; abbiamo, infine, cercato di ricondurre alla normalità il lavoro quotidiano dei dirigenti medici e sanitari, evitando i medici globetrotter e definendo la sede di lavoro”. Per quanto riguarda la parte economica, prosegue, “abbiamo sempre saputo che questo non sarebbe stato un contratto a molti zeri perché lo stanziamento fissato nella finanziaria di due anni fa era esiguo”. L’aumento, spiega l’Anaao, ammonta a 289,30 euro medi lordi al mese. Gli arretrati al 31 ottobre 2023 ammontano invece a 10.757 euro medi lordi. “Abbiamo gettato le basi perché cambi l’idea del nostro lavoro – conclude Di Silverio – e venga visto e vissuto sempre meno come una gabbia professionale. Ora servirà agire per modificare le leggi e uscire da logiche ormai superate”. Oggi è stata firmata la pre-intesa e prima della firma finale il testo dovrà passare le verifiche di competenza per entrare in vigore verosimilmente a inizio 2024.

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