In rete il video della morte del maialino Pumba al rifugio di Cuori Liberi

Le immagini sono state riprese da un telecamera nascosta dell'Associazione Essere Animali: mostra le immagini strazianti di Pumba, un maialino di cinque anni in perfetta salute che cerca disperatamente di scappare dai veterinari e infine si rifugia nella sua casetta che si trasformerà in una trappola.

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Il maialino Pumba si rifugia nella sua casetta prima di essere ucciso

A poche ore dalla protesta davanti alla sede dell’Ats di Pavia, dove alcune centinaia di attivisti e cittadini hanno manifestato la loro rabbia e il loro dolore per l’uccisione dei 9 maiali del rifugio Cuori liberi di Sairano, è stato diffuso in rete un video shock sulla morte del giovane maialino Pumba, avvenuta proprio per mano dei veterinari dell’Ats pavese. “Il video – spiega Sara d’Angelo della Rete dei Santuari di animali liberi – è stato ripreso da una telecamera nascosta da Essere Animali all’interno del rifugio e mostra le immagini strazianti di Pumba, un maialino di cinque anni in perfetta salute che cerca disperatamente di scappare dai veterinari e infine, braccato e terrorizzato, si rifugia nella sua casetta che si trasformerà in una trappola. Subito due veterinari entrano con le siringhe: lacerante e spaventoso è il grido che si alza a quel punto da dentro la casetta e che poi, lentamente, si spegne, insieme alla vita di Pumba. I veterinari trascinano poi il corpo fino al camion dei rifiuti. Il video è reso ancora più impressionante dall’audio”. “La morte di Pumba e di tutti gli altri poteva essere evitata – dichiarano gli attivisti che hanno reso pubblico il video – non è stata una pietosa eutanasia, come sostiene ATS, ma una morte piena di paura e dolore. Il video mostra come i veterinari dell’ATS operino freddamente, eseguendo con solerzia gli ordini imposti, incapaci di pensare al valore morale delle proprie azioni e ad opporvisi se necessario. Aggiunge Sara d’Angelo: “Continueremo a lottare affinché a tutti gli animali dei rifugi sia garantito uno status di protezione coerente con il recente riconoscimento accordato ai Santuari (decreto del Ministero della Salute del 7 marzo 2023). Per questo il 7 ottobre alle ore 14 saremo in piazza a Milano per il corteo nazionale “Giù le mani dai santuari”, al quale stanno dando adesione migliaia di persone, perché quello che è avvenuto non accada mai più”. L’abbattimento è stato ordinato a causa della peste suina. Migliaia di animali sono già stati uccisi negli allevamenti.

ANCHE FORZA ITALIA CONTRO L’UCCISIONE DEI NOVE MAIALI DEL SANTUARIO

“L’uccisione indiscriminata di tutti i suini senza nemmeno sapere se sono positivi o meno è stata una crudeltà, soprattutto considerando che il semplice isolamento sarebbe stato sufficiente”. E’ il duro giudizio espresso in una nota dall’avvocato Gianluca Maria Lanza, presidente della consulta regionale lombarda di Forza Italia per la tutela ed il benessere degli animali, in merito alla vicenda dei 9 maiali abbattuti al rifugio “Progetto Cuori Liberi” di Zinasco (Pavia). Un intervento deciso da Ats, in seguito all’allarme per la diffusione della peste suina in provincia di Pavia. Lanza sostiene che “lo sgombero violento del presidio in difesa dei suini del rifugi si è concluso con la strage di 9 maiali ancora perfettamente sani”. “Aldilà della violenza inaudita esercitata da parte di un dispiegamento di forze dell’ordine di dimensioni impressionanti su persone pacifiche e inermi – afferma l’esponente degli azzurri – , va evidenziato che i veterinari di Ats sono entrati e hanno provveduto a uccidere i 9 suini, impedendo ai responsabili del rifugio e ai veterinari di fiducia di essere presenti per accertarsi che venissero rispettati i criteri di una corretta eutanasia. Gravissimo anche il fatto che con un’epidemia in corso, parte del personale intervenuto ed entrato all’interno del rifugio non indossasse alcun dispositivo di protezione per impedire di portare all’esterno il virus”. “Non bisogna inoltre dimenticare che l’ordinanza di abbattimento era stata impugnata al Tar, con sentenza rimandata al 5 ottobre – aggiunge Lanza -. Mi domando come mai gli organi della Provincia (ente) non siano intervenuti per evitare questo inutile e disumano massacro. Avrebbero potuto verificare le condizioni di tutti i maiali e mettere in salvo almeno quelli non ammalati! Ma come sempre magari si ricordano degli animali solo durante la campagna elettorale”.

 

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