Nozze illegittime con A2A, nuovi vertici per Aeb. Mariani: grave, perché non viene imposta gara pubblica?

Prima il Tar e poi la Cassazione hanno dichiarato illegittima la fusione tra A2A e la multiutility di Seregno e la Procura di Monza sta indagando sulle presunte irregolarità penali: AeB nomina i nuovi vertici. Tiziano Mariani, ex consigliere di opposizione a Seregno e promotore delle azioni legali: "Atto grave. Mi chiedo cosa aspettano Prefetto e Procura a far rispettare le sentenze obbligando a indire una gara pubblica".

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Mezzi di Aeb Gelsia

Mentre è ancora aperto il procedimento di indagine della Procura di Monza, dopo le sentenze della giustizia amministrativa, su come si è arrivati senza gara pubblica alla fusione tra la municipalizzata brianzola Aeb e il colosso A2A, Aeb ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione. Immediata la reazione di Tiziano Mariani, ex consigliere di minoranza in Consiglio comunale a Seregno e promotore delle azioni legali che hanno portato alle sentenze che hanno di fatto dichiarato illegittimo il ‘matrimonio’.  “Apprendo mio malgrado da notizie di stampa – scrive Mariani, oggi esponente della Lista Moratti – che si è proceduto alla nomina del nuovo CdA di Aeb SpA e contestualmente a quella di un nuovo presidente. Si tratta di un grave atto che avviene a seguito della condanna definitiva della Corte di Cassazione, che fa seguito a medesimi pronunciamenti del Tar e del Consiglio di Stato che avevano annullato le nozze tra Aeb e A2A dichiarandole illegittime, che ha fatto luce sull’operazione di fusione tra Aeb SpA e A2A SpA, giudicata non solo illegittima per mancanza di gara, ma dolosamente gestita per favorire A2A come appare dal comunicato della Procura della Repubblica di Monza”.

Tiziano Mariani

“Ancor oggi chiedo cosa aspettano i sindaci brianzoli a revocare gli atti e l’intera operazione e, soprattutto, perché Prefetto e Procura della Repubblica non intervengano per far rispettare le sentenze obbligando a indire una gara pubblica. Da tempo – aggiunge Mariani  – reclamo la nomina di un commissario ad acta in capo ad Aeb SpA, ricordando che il commissariamento rappresenta un provvedimento particolare imposto nel momento in cui risulta impossibile proseguire l’attività ordinaria di una impresa, oppure nel caso in cui si riscontrino gravi vizi nella sua gestione economica e patrimoniale. Alcune delle contestazioni mosse dalla Procura di Monza ai protagonisti della fusione avvenuta nel 2020 tra le due multiutility, e che hanno portato alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, parlano infatti di asset di A2A sopravvalutati in modo da favorirla nella fusione con la brianzola Aeb e di un conseguente danno subito da Aeb di almeno 60 milioni di euro. Mi domando come sia possibile, di fronte questi scenari e a inequivocabili sentenze, non intervenire con la nomina precauzionale di un commissario ad acta – conclude – e non sollecitare il rispetto dei pronunciamenti della magistratura attraverso la revoca degli atti di fusione da parte delle Amministrazioni comunali interessate e indire una gara pubblica”.

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