L’ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights conferma il caro affitti per gli studenti universitari, con canoni insostenibili in molte città italiane. “Il rapporto dimostra come la situazione affitti resti fortemente critica per i fuorisede. Il costo delle camere doppie è aumentato in quasi tutte le città italiane e ora vengono affittate in media a 253€ al mese. La camera singola resta invece stabile a 437€ al mese, ma con differenze tra città e città. Si passa dal record di 626€ di Milano e 482€ di Bologna, per arrivare a città in cui è ancora possibile trovare stanze a meno di 300€ al mese, come Udine, Palermo o Perugia” dichiara Simone Agutoli, responsabile delle politiche abitative per l’Unione degli Universitari. “Quello che ci preoccupa – continua Agutoli – è il progressivo aumento dei canoni, specialmente nei comuni con università di medie o grandi dimensioni. In città come Modena, Bergamo, Venezia, Brescia, Parma o Bari si registra un incremento del canone mensile superiore al 10%. L’unico elemento positivo è quello della variazione dell’offerta, che mostra un incremento su base annuale del 34% che argina i rincari nelle maggiori città, quali Milano, Roma o Padova. Crediamo che l’impegno delle amministrazioni comunali abbia contribuito all’aumento dell’offerta, grazie al rinnovo di molti accordi territoriali e incentivi mirati. Va inoltre evidenziato come, su alcune città, gli studenti si stiano progressivamente spostando dai quartieri più centrali alla prima cintura periferica, a causa dei costi insostenibili del centro”. Se l’Unione degli Universitari apprezza l’impegno di molti sindaci, non si può dire la stessa cosa per il Governo. “Ad oggi, il Ministro Salvini non ha fatto nulla per contrastare il caro affitti. Gli avevamo chiesto – ricordano dall’UDU – di intervenire urgentemente sulle agevolazioni fiscali, spostandole dal mercato libero al mercato concordato. Sarebbe stata una misura a costo zero, ma avrebbe aiutato a mantenere sotto controllo i canoni mensili, incentivando gli accordi territoriali. Abbiamo appreso che Salvini vuole aprire un tavolo e auspichiamo di essere coinvolti con la massima urgenza. Porteremo alla sua attenzione le nostre richieste in vista della prossima legge di bilancio”. Per queste ragioni, l’Unione degli Universitari ha lanciato con CGIL e SUNIA la prima indagine nazionale sulla condizione abitativa degli studenti universitari che si chiuderà a settembre. Conclude Agutoli: “Dai dati preliminari emerge una situazione allarmante, con una difficoltà diffusa nel cercare alloggi dignitosi a costi accessibili. La ragione è anche legata alla carenza di residenze universitarie pubbliche, come abbiano più volte denunciato. Purtroppo, la revisione del PNRR inviata dal Governo a Bruxelles va nella direzione sbagliata e presto diffonderemo un’articolata risposta che evidenzierà i punti critici che ci hanno portato a perdere momentaneamente i 500 milioni della terza tranche del PNRR”.
Simone Agutoli, responsabile delle politiche abitative per l’Unione degli Universitari