Fusilli “In Renault uniamo prima le persone e poi i luoghi”

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LOCOROTONDO (ITALPRESS) – Renault torna in Valle d’Itria per il secondo anno di fila e, sull’onda della partnership con il Viva! Festival, giunto alla sua settima edizione, presenta il proprio manifesto per un futuro human-centric. Confermando la propria presenza al fianco di un festival che da sempre si pone l’obiettivo di creare un legame intenso con il territorio attraverso la musica, il marchio francese sottolinea la propria visione che, negli intenti di sempre, mette gli esseri umani al centro di tutto: l’obiettivo dichiarato del brand è quello di trasmettere emozioni prima di collegare luoghi, di migliorare la qualità della vita prima di migliorare la qualità della guida.
A Locorotondo Renault Italia ha portato tre autovetture che, in questo senso, spiegano bene il futuro della casa automobilistica: accanto alla nuova Megane, il prototipo della R5 Roland-Garros (al 95% simile a quella che effettivamente uscirà sul mercato) e, soprattutto, la concept car H1st Vision. Tutti veicoli il cui comparto audio appare e apparirà rivoluzionato grazie alla partnership stretta da Renault con Jean-Michel Jarre, artista francese ed ingegnere del suono di fama mondiale.
“Per noi – spiega l’amministratore delegato di Renault Italia Raffaele Fusilli – la musica è passione ed emozione, è un viaggio con gli altri ma anche con se stessi. Poi, soprattutto, unisce e connette le persone, le mette insieme. In questo, Renault ha una visione assolutamente simile. Noi ci vantiamo di essere un brand molto più interessato a unire essere umani che a unire luoghi, interessato alla qualità della guida, ma ancora più interessato alla qualità della vita dei nostri clienti, sia all’interno che all’esterno dell’abitacolo. Stiamo facendo una rivoluzione copernicana sul nostro sound, sui suoni che sono uniti al mondo dell’elettrico e su come riempire il silenzio dell’elettrico. Su questo ci aiuta Jean-Michel Jarre, che è un antesignano della musica elettronica, uno dei suoi padri fondatori. Quindi la coerenza tra questo festival, questi luoghi e il nostro dna è forte”.

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