Il Comune di Milano ricorda le vittime della tragedia di Albenga in cui morirono 44 bambini

Era il pomeriggio del 16 luglio di 76 anni fa quando la motobarca “Annamaria” con a bordo 84 bambini, tutti maschi dai 4 agli 8 anni, in prevalenza milanesi orfani di guerra, si inabissò a poche decine di metri dalla costa.

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Questa mattina l’assessora ai Servizi civici e generali Gaia Romani ha deposto una corona di fiori sul monumento funebre dedicato alle piccole vittime della tragedia di Albenga, al Cimitero Maggiore.  
Era il pomeriggio del 16 luglio di 76 anni fa quando la motobarca “Annamaria” con a bordo 84 bambini, tutti maschi dai 4 agli 8 anni, in prevalenza milanesi orfani di guerra, si inabissò a poche decine di metri dalla costa. L’imbarcazione stava portando i piccoli, ospiti della colonia della solidarietà nazionale di Loano, in gita all’isola Gallinara, quando, attorno alle 18, urtò un palo di ferro e iniziò ad imbarcare acqua. Mentre l’Annamaria si inabissava rapidamente, alcuni bambini riuscirono a raggiungere la riva a nuoto, altri furono tratti in salvo ma per la maggior parte di loro non ci fu nulla da fare.
Le vittime del disastro furono 48, di cui 44 bimbi. 

“Oggi è un dovere essere qui – afferma l’assessora Romani – a commemorare le vittime e a ricordare la grande solidarietà mostrata da una comunità che commossa e incredula, 76 anni fa, si strinse nel dolore e mostrò il suo grande cuore. Credo sia fondamentale mantenere sempre vivo il ricordo di quelle piccole vite spezzate in una tragedia che non fu solo delle famiglie ma di una comunità intera, di coloro che non esitarono a gettarsi in acqua così come di chi si attivò per donare indumenti e offrire ospitalità”. 

Le immagini delle piccole salme allineate scossero il Paese intero, che ricorda quella tragedia come il più grave disastro del dopoguerra in cui hanno perso la vita dei bambini. I funerali delle piccole vittime si svolsero in Duomo, alla presenza dell’allora sindaco di Milano Antonio Greppi, di tutto il Consiglio comunale e di una folla silenziosa e commossa.

La testimonianza di Marisa Meda di Vimercate che all’epoca aveva 7 anni e quel giorno rimase a riva ad aspettare invano i suoi compagni di colonia.

 

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