Di Fabio Massa
C’è qualcosa che non va. Qualcosa di importante che non va. In noi genitori. Il padre della ragazza che si è svegliata nel letto di La Russa Jr. senza sapere che cosa avesse fatto dalla sera prima, ha raccontato una storia di divorzi, gelosie, ribellioni. Roba normale degli adulti, incidenti i cui cocci sono pezzi di figli che rimbalzano qui e là. Oggi viene resa nota una festa di capodanno con stupro alla quale hanno partecipato 9 ragazzi e 8 ragazze. Nessuno di questi supera i 16 anni. A questa festa c’erano due 12enni, che sono state stuprate. Tutti i ragazzi sapevano che c’era alcool, che ci sarebbe stata droga. Tutti. Ora, sarà che io sono bacchettone, e vecchio, e boomer. Ma non mi pare esattamente normale che una figlia di 12 anni va fuori da sola per una festa di capodanno a casa di uno che ha la casa libera (ovvero, senza genitori, quindi senza controllo), e i suoi genitori la autorizzano. Questo non giustifica lo stupro. Ma dubito che si possa addebitare a un qualche maschilismo fascista e razzista la violenza di pischelli a cui sono spuntati i peli della barba l’altro ieri, figurarsi una coscienza politica. Penso invece che si possa tranquillamente addebitare ai genitori dei maschi e delle femmine che – cretini e criminali peggio dei figli stupratori – hanno posto le basi educative per un festino a base di alcool e droga a gente che ha finito le scuole medie (o come diavolo si chiamano) l’altro ieri (e in certi casi manco quello).