Al lavoro sotto il sole per rifare la segnaletica stradale, 44enne muore a Lodi

L'uomo ha avuto un malore mentre stava lavorando al rifacimento della segnaletica stradale a Lodi, dove ieri si sfioravano i 40 gradi "percepiti" ed è poi morto in ospedale.

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Un uomo di 44 anni  ha avuto un malore mentre stava lavorando al rifacimento della segnaletica stradale a Lodi, dove ieri si sfioravano i 40 gradi gradi centigradi “percepiti” ed è poi deceduto in ospedale. Immediatamente soccorso dal collega che era impegnato con lui in quel momento, in pochi minuti è stato trasportato al Pronto soccorso del vicino ospedale Maggiore dal soccorso sanitario. In ospedale, però, ogni rianimazione è risultata vana e l’uomo è stato dichiarato morto. La causa è stata collegata  alla cappa di caldo che da giorni c’è in città.
Teatro del dramma la piazzola ecologica che si trova in via Secondo Cremonesi: una spianata di cemento che si estende su diversi metri quadrati, senza alberi dove, se c’è il sole, fa già caldissimo, in genere già da fine maggio. L’uomo stava lavorando alla segnaletica orizzontale per una ditta incaricata da Linea Gestioni A2A, come spiega il Comune. Stava utilizzando vernice a spruzzo e i gradi centigradi percepiti in quelle ore, a mezzogiorno, in quell’area superavano i 45. Non appena è caduto a terra, un suo collega lo ha soccorso ma si è  reso conto che non c’era nulla da fare per farlo rinvenire.
“Un dramma assurdo quanto evitabile – sottolinea la segretaria generale per Pavia e Lodi della Cisl, Elena Maga –. Innanzitutto, c’è una circolare Inps che dice chiaramente che al di sopra dei 35 gradi centigradi, in edilizia, può scattare la cassa integrazione senza problemi. Poi, sotto il sole, in questa stagione, il lavoro su asfalto e cemento andrebbe messo in discussione e gestito assolutamente diversamente. Non bisognerebbe sempre arrivare ai morti alle situazione estreme per cambiare le cose. Bisognerebbe fare articolazione oraria in modo diverso. Lavorare di notte. Immediatamente farò un’interrogazione a Ats per vedere se venivano rispettate tutte le regole di lavoro e altrettanto faremo con la Prefettura. Non faremo passare inosservato questo lutto”. “Non si può morire sul lavoro per il troppo caldo. Nelle ore più torride siano presi tutti gli accorgimenti per evitare tragedie come quella di Lodi – denuncia Nicola Fratoianni, ; segretario nazionale di Sinistra Italiana -. In questi giorni siamo di fronte ad un’ondata di caldo anomalo e a livelli insopportabili. Forse è il caso che nelle ore più torride vengano presi tutti gli accorgimenti utili ad evitare tragedie come quella accaduta oggi a Lodi”.

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