“Cittadini per l’aria”, biossido d’azoto fuorilegge a Milano

Le situazioni peggior sono state rilevate vicino alle scuole e nelle vie dello shopping, secondo i dati sulle concentrazioni in città di questo inquinante, monitorati dal 4 febbraio al 4 marzo da quasi mille cittadini e integrati da quelli delle centraline Arpa.

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A Milano i livelli di biossido di azoto, inquinante dannoso per la salute che deriva soprattutto dalle emissioni del traffico, sono fuorilegge e non migliorano. Lo sottolineano i “Cittadini per l’aria” che hanno presentato i dati sulle concentrazioni in città di questo inquinante, monitorato dal 4 febbraio al 4 marzo da quasi mille cittadini e integrati da quelli delle centraline Arpa.

“I risultati  mostrano come in Lombardia, rispetto alle passate edizioni, la qualità dell’aria che respiriamo sia sostanzialmente stabile, ferma su livelli non accettabili” si legge in una nota.

A Milano  i dati raccolti da quasi 1.000 cittadini colorano l’area monitorata di molte sfumature, spesso di arancione scuro o rosso brunito, evidenziando, sia all’interno del Comune di Milano che nell’area esterna, concentrazioni che superano di varie misure la soglia indicata dalle nuove linee guida dell’OMS (10 μg/m³) oltre che il limite di legge imposto dalla Direttiva sulla qualità dell’aria 2008/50/CE (40 μg/m³).

La mappa dei punti di monitoraggio scelti dalle persone, vicino a casa, a scuola, al lavoro, è integrata da quelli selezionati dai ricercatori per la calibrazione con le centraline ARPA e l’elaborazione che, a partire da questi dati puntuali, ha permesso di stimare le concentrazioni medie annue e permetterà nei prossimi mesi di sviluppare modelli e mappe che aiuteranno a studiare ancora più nel dettaglio come si disperde il biossido d’azoto.

Dalle centinaia di campionatori posizionati in Lombardia emerge che  la media mensile è di  44.8 μg/m³, un valore maggiore dei 40 μg/m³ che rappresenta il limite medio su base annua, attualmente in via di revisione da parte dell’Unione Europea. Se confrontato con gli standard indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, questo valore risulta 4 volte superiore al limite di 10 μg/m³ (media su base annua) e quasi 2 volte superiore al limite di 25 μg/m³ (media su base giornaliera) indicati a tutela della salute della popolazione. Tra i campionatori analizzati, il 74% superava il valore limite UE pari a 40 μg/m³ (media su base annua), il 100% risultava superare il valore suggerito dall’OMS pari a 10 μg/m³ (media su base annua), mentre quasi la totalità dei campionatori (99.9%) superava il valore suggerito pari a 25 μg/m³ (media su base giornaliera).

 

Approfondendo i dati puntuali della città di Milano, la cui media mensile è  di 47 μg/m³, destano particolare preoccupazione i livelli di NO2 misurati intorno alle scuole. Il primato in negativo è dell’IC Ciresola, i cui campionatori, posizionati in viale Brianza, hanno misurato valori medi fino a 68.8 µg/m³. Seguono gli IC “Tommaso Grossi” di via Colletta (lato viale Umbria, 63.4 µg/m³), “Ermanno Olmi – Leopardi” (lato via Bodio, 60.2 µg/m³) e “Q. Di Vona T. Speri” (lato via Porpora, 62.4 µg/m³), e ancora l’IC “Confalonieri” (lato via Dal Verme, 58.1 µg/m³), le Scuole d’Infanzia Corsica 94 (lato viale Corsica, 57.0 µg/m³) e Venini 7 (lato via Venini, 55.9 µg/m³). La lista è lunga con la totalità delle scuole a cui vengono associati valori di NO2 ben superiori ai valori suggeriti dall’OMS a tutela della salute.

Anche le vie dello shopping, dove le persone passeggiano esposte ai fumi del traffico, non vengono risparmiate. Concentrazioni di NO2 preoccupanti sono state rilevate, per esempio, in Corso Buenos Aires e Corso XXII marzo, a pari demerito con 61.3 µg/m³ (+53% = rispetto al limite annuale UE di 40 µg/m³), in Corso Vercelli (58.1 µg/m³ = +45% rispetto al limite annuale UE di 40 µg/m³), in Corso Magenta (52.7 µg/m³ in corrispondenza al Collegio San Carlo), in Via Senato, che lambisce il quadrilatero della moda, (62.4 µg/m³) o ancora ben 52.7µg/m³ davanti al Palazzo della Regione Lombardia.

Anche se la media delle concentrazioni nella città metropolitana risulta pari a 41 µg/m³ e dunque inferiore a Milano città, tuttavia non si risparmiano valori da record in negativo a Monza – in via Manzoni – con una media mensile di 59.1 µg/m³, Gallarate – in via XX Settembre – con 52.7µg/m³, Legnano, nel centralissimo Corso Italia, con 61.3 µg/m³ e Segrate, accanto alle case con 66.7µg/m³. Fuori dall’area milanese, si segnalano altre criticità come, ad esempio, a Como – in Via Varesina – dove si sono misurati 64.5 µg/m³.

Secondo l’associazione,  le ztl di Area B e Area C non esercitano un’azione efficace sulla qualità dell’aria per questo la richiesta per migliorare la situazione è quella di ridurre le deroghe di Area B, eliminare il dispositivo MoveIn e soprattutto accelerare sulla città a 30 chilometri orari.

 

 

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