L’avviso di garanzia della Procura di Milano in ritardo peggio di una cartolina postale

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Di Fabio Massa

Io del caso Santanché non voglio parlare. Ce ne sarebbe da dire (tipo che è da quando morì Patrizio Maria Surace e la PMS venne rilevata che le vicende di Visibilia sono interessanti). Ce ne sarebbe da dire, ma non è questo l’articolo in cui commento il caso Santanché. Ce ne sarebbe da dire pure a qualche supposto collega che alza il ditino ma che quando era in posizione di autorevolezza lo usava per vessare e fare cose molto più turpi di quelle attribuite al ministro. Ce ne sarebbe, ma questo è l’articolo in cui parliamo del fatto che un ministro della Repubblica va in aula, al Senato, e dice apertis verbis di non essere indagata quando da tre mesi i giornali dicono a più riprese che lo è. Delle due l’una: o lei mente, e sarebbe stupido perché la verità viene a galla in un amen, oppure lei è indagata e non lo sa. E qui arriva il punto. Perché è sicuramente così: lei è indagata ma non lo sa. Ora, in Italia si può richiedere di sapere se si è indagati. Si presenta una richiesta con il proprio legale e la procura deve rispondere in un senso o nell’altro. C’è un però, come al solito. La procura può scegliere di non rispondere per un periodo di pochi mesi quando si tratta di indagini particolarmente complicate, e dunque se anche uno chiede “ehi, procura, sono indagato?”, la risposta è no ma in effetti è sì, sei indagato. Questo complica le cose. Il problema è che quei tre mesi sono passati, e nessuno della Procura di Milano ha notificato niente alla Santanché. Oggi Luigi Ferrarella, che è il re dei cronisti di giudiziaria in Italia, dice che in effetti si tratterebbe di un ritardo nella notifica. Dunque, ricapitolando. Un ministro della Repubblica finisce su tutti i giornali per il fatto di essere indagata. Nega di essere indagata perché non lo sa. Ha fatto richiesta di sapere se è indagata ma le è stato risposto di no. E in tutto questo l’intero problema è un tema di ritardo di una “cartolina” da parte della Procura che si vanta (perché lo è, con grandissimi professionisti) come la più efficiente d’Italia? Se fosse vero, e purtroppo lo è, vorrebbe dire che siamo nella Repubblica delle banane. Tutti continuano a parlare di libertà di stampa, ma io continuo a vedere poca libertà e tante violazioni evidenti.

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