Case Aler sfitte ai profughi, scoppia la polemica

Una lettera inviata dal prefetto di Monza ai sindaci della provincia in cui informa della possibilità di destinare parte degli alloggi popolari sfitti per l'accoglienza dei richiedenti asilo fa scoppiare il polverone. L'assessore regionale alla casa Paolo Franco (Fdi), attaccato da Lega e Forza Italia, puntualizza: "Il prefetto ha frainteso"

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Case Aler sfitte ai profughi. Sul caso si è sollevata la polemica, dopo una lettera inviata ai sindaci della provincia dal prefetto di Monza Patrizia Palmisani,  informandoli della possibilità di destinare parte degli alloggi popolari sfitti per l’accoglienza dei richiedenti asilo. La prefetta, come riportano oggi Il Corriere della Sera e Il Giorno, “informa che la Regione, nel confermare l’esistenza sul territorio di numerosi alloggi Sap non occupati e non bisognosi di interventi manutentivi”, ha dato la propria disponibilità, dopo richiesta della Prefettura,  “ad attivare una procedura di svincolo generalizzata”, ossia di “staccare» una quota di alloggi dalla lista di cui si alimentano le graduatorie. A condizione, continua la lettera, “che i singoli comuni interessati ufficializzino la propria volontà di procedere in tal senso”. La prefetta invita  i primi cittadini a comunicare “entro 5 giorni” il loro interesse “direttamente alla Regione”. La notizia ha provocato la reazione della Lega.
“Desta davvero molte perplessità la posizione dell’assessore di FdI in Regione Lombardia, Paolo Franco, che vorrebbe dare le case sfitte ai richiedenti asilo. Di certo questa non è la posizione della Lega. Esistono graduatorie da anni, con regole precise. Per noi i lombardi e gli italiani hanno e avranno sempre la priorità”  afferma il deputato leghista Andrea Crippa.  Interviene anche Forza Italia: “In un contesto socio economico di grande disagio per le categorie sociali più svantaggiate, la scelta dell’assessore regionale Paolo Franco di assegnare le case Aler sfitte ai profughi piuttosto che alle famiglie italiane bisognose appare inspiegabile”. Così in una nota il capogruppo lombardo di Forza Italia in Consiglio regionale Fabrizio Figini. “Una decisione dall’alto, che se da un lato apre ad assegnazioni improprie, dall’altro – prosegue l’azzurro – scarica la responsabilità sull’autonomia di scelta dei sindaci: è inaccettabile”. Pertanto “il gruppo di Forza Italia esprime la sua assoluta contrarietà alla scelta e non c’è nessun margine di trattativa su questo tema – conclude – piuttosto invitiamo l’assessore a mettere al più presto le case in disponibilità delle famiglie aventi diritto”.
L’assessore alla casa Paolo Franco, di Fratelli d’Italia, puntualizza attraverso una nota:
ai prefetti “sono state date sempre indicazioni chiare sull’impossibilità” di destinare alloggi pubblici al potenziamento dei centri di accoglienza e quindi con il prefetto di Monza “deve esserci stato un fraintendimento, nonostante la lettera di spiegazioni che le avevo inviato proprio sul tema delle case Aler ai migranti. Può capitare, ma ho comunque provveduto a mandare stamani una nuova comunicazione sulla chiara posizione di Regione Lombardia in merito a questo tema”. Così in una nota Paolo Franco. Al prefetto Palmisani, come si legge in una nota di Palazzo Lombardia, l’assessorato avrebbe dato “la disponibilità di verificare le possibili soluzioni per valutare un ipotetico ampliamento della rete di accoglienza” ma questo, assicura Franco, “non comporta nessun esperimento pilota, come è stato detto, e nessuna accettazione del progetto – spiega – mi sembra una indicazione molto chiara che non può essere fraintesa”. Questa mattina l’assessore ha inviato un’altra nota a tutti i prefetti in cui chiarisce che “nonostante si sia ben consapevoli della straordinarietà della situazione attuale, l’utilizzo di alloggi sfitti per il potenziamento della rete Cas di prima accoglienza non risulta essere compatibile con i processi di valorizzazione previsti dalla normativa regionale vigente”. Chiude la questione anche l’assessore alla Sicurezza Romano La Russa che aveva incontrato i prefetti lo scorso 12 maggio insieme a Franco e al governatore Attilio Fontana: “Non c’è spazio per un’accoglienza emergenziale dei richiedenti asilo nelle case Aler – afferma – come Regione la nostra priorità è dare riscontro alle famiglie lombarde in attesa di un alloggio popolare”.

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