Speleologa salvata dopo due giorni nella grotta

Le operazioni per riportare in superficie la donna dalla grotta in provincia di Bergamo, a 150 metri di profondità, si sono rivelate complesse. Al lavoro oltre 70 tecnici del Soccorso Alpino.

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Dopo oltre quaranta ore  in grotta, è stata portata in salvo la speleologa bloccata nella “Fonteno Bueno”, a 150 metri di profondità, in provincia di Bergamo. La donna, in buone condizioni fisiche generali anche se ferita a una gamba, è stata subito trasportata in ospedale in elicottero. La speleologa, Ottavia Piana, è socia del gruppo Speleo Cai di Lovere, e istruttrice durante le esplorazioni in grotta sottoterra. Era già entrata diverse volte – come confermano i suoi reportage presenti online – nell’Abisso Fonteno Bueno dove domenica pomeriggio è rimasta bloccata a causa di un infortunio ad una gamba.
Più di settanta soccorritori del  Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico (tecnici di soccorso speleologico, di soccorso alpino, medici e infermieri) hanno collaborato per la buona riuscita dell’intervento, ininterrottamente da domenica scorsa fino al primo pomeriggio di ieri, martedì 4 luglio. Le operazioni per riportare in superficie la speleologa  si sono rivelate complesse.
L’esito è stato positivo soprattutto grazie alla presenza di tecnici provenienti anche dalle Delegazioni Cnsas di Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino e Alto Adige, che hanno supportato i colleghi lombardi della IX Delegazione da subito. Importante anche il ruolo svolto dalla componente alpina della VI Delegazione Orobica, che ha organizzato gli spostamenti delle squadre dal campo base verso la grotta e, in accordo con la Sala Operativa Regionale Alpina di Areu – Agenzia Regionale Emergenza Urgenza e con la AAT (Articolazioni territoriali dell’agenzia) di Bergamo ha fatto in modo che la speleologa infortunata ricevesse i farmaci necessari per la permanenza in grotta.  Dopo l’uscita dalla grotta della barella, i tecnici alpini hanno gestito il trasferimento verso il punto in cui l’infortunata è stata issata a bordo dell’elicottero di Areu di Bergamo con il verricello. Nelle ore precedenti, avevano predisposto con i Vigili del fuoco il sito per l’atterraggio e valutato anche un piano alternativo, qualora le condizioni meteorologiche non avessero consentito all’elicottero di arrivare in zona.

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