Legambiente, sul lago di Como tre punti inquinati

La sponda lecchese del lago di Como ha un punto nelle sue acque "fortemente inquinato", si tratta della foce del torrente Meria, a Mandello del Lario. Mentre sulla sponda comasca sono due su quattro i punti "inquinati".

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La sponda lecchese del lago di Como ha un punto nelle sue acque “fortemente inquinato”, si tratta della foce del torrente Meria, a Mandello del Lario. Mentre sulla sponda comasca sono due su quattro i punti “inquinati”, la foce del torrente Cosia e la foce del torrente Albano, che lo scorso anno però erano “fortemente inquinati”, quindi c’è stato un miglioramento. Lo rilevano i campionamenti eseguiti sul Lario da un team di tecnici e volontari di Legambiente nell’ambito di Goletta dei Laghi 2023, la campagna estiva dell’associazione ambientalista in difesa delle acque dei bacini lacustri italiani. Sulla sponda lecchese sei dei sette punti dove è stata prelevata acqua sono risultati invece entro i limiti di legge. L’associazione sottolinea che come di consueto canali e foci sono i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico causato da cattiva depurazione o scarichi illegali arriva nei laghi. Sulla sponda comasca dei quattro punti campionati, due sono risultati all’interno dei limiti di legge: la foce del torrente Telo e la foce del torrente Breggia. “Gli altri due punti, la foce del torrente Cosia e la foce del torrente Albano che sono risultati inquinati, dovranno sicuramente continuare ad essere monitorati per capire la fonte di tale inquinamento e cercare di risanarli”, dichiara Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia. Un altro tema sollevato da Legambiente è quello del consumo di suolo, in particolare sulla sponda lecchese, con la realizzazione di opere che “occupano preziose e rare coste ancora libere” anche vicino alla riva.

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