L’Italia è una Repubblica basata sulla millanteria

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Di Fabio Massa

L’Italia è una Repubblica basata sulla millanteria.  Appena un leader diventa un minimo potente, con un minimo di forza, la corte subito inizia a chiamarlo per nome. Fateci caso: “Lo dico io al Giancarlo”. “Ne parlo con Giorgia”. “Sì, Matteo lo vedo stasera a cena”. Il caso di Marcello Minenna, il potente ex capo delle Dogane finito agli arresti domiciliari perché brigava insieme a Gianluca Pini, ex parlamentare della Lega, per rimanere al suo posto, la dice lunga. Ha fatto e disfatto e alla fine non è rimasto al suo posto ed è pure stato arrestato: un successone che però mi fa riflettere e deve far riflettere su quanto è pericoloso il millantatore in Italia. Ti scrive, ti preme, ti tira, spreme benefici, e poi ti mette nei guai.
Ecco dunque un piccolo decalogo da seguire per orientarsi nella Repubblica del Millantato Credito.
1) Dubitare sempre di chi chiama il leader di turno per nome. Se c’è uno che si vanta di andare a cena con Matteo, a pranzo con Giorgia e all’aperitivo con l’altro Matteo, allora con tutta probabilità la cena era con altre 30 persone, il pranzo l’ha fatto con l’amica del liceo che condivide il nome con la premier, e l’aperitivo da solo sul terrazzo.
2) Dubitare di chi frequenta tutti i luoghi mondani: se uno è sempre in giro vuol dire che non lavora, e se non lavora non fattura. E se non fattura non conta un cazzo.
3) Corollario del 2. Dubitare di chi non si capisce come faccia a fatturare. Che cosa vendi? Boh. Che tipo di azienda hai? Boh. Risposte poco chiare uguale millantatore.
4) Dubitare di chi ti manda 50 messaggi, un innamoramento folle, e poi sparisce.
5) Se Giorgia o Matteo o Giancarlo conoscono uno a una festa non vuol dire che si ricordano di lui 10 minuti dopo. Anche se lo vedono a 5 feste di fila non è detto che alla sesta sappiano come si chiama. Voi fareste un favore importante a uno che non sapete come si chiama?
6) Dubitare delle vecchie glorie. Se uno era in Parlamento e poi non è stato ricandidato (come Pini), e dunque non è riuscito a difendere il proprio posto, come potrà mai aiutare qualcun altro a difendere la poltrona?
7) Si ride e si scherza ma poi i contratti sono contratti. Se sono scritti sulla carta igienica vuol dire che sono millanterie.
8) Chi è davvero potente non manda whatsapp ai potenti, se non per fare gli auguri di Natale e di compleanno. Ci parla. E se ci parla non lo dice.
9) Uno può conoscere un potente, ma se non conosce nel dettaglio i dossier, se quindi non ha studiato, non vale comunque niente. Perché nelle nomine pubbliche i dettagli e le formalità sono tutto.
10) I progetti hanno tempi di esecuzione: se entro un tot il risultato non viene raggiunto, ma comunque il presunto conoscitore di potenti si presenta e si ripresenta, allora è un millantatore.

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