Di Fabio Massa
Non si capisce perché in Italia si può cambiare ogni cosa tranne l’amministrazione della giustizia. Eppure è lampante a tutti che non funziona niente. Andate a chiederlo non tanto alle vittime di malagiustizia, ma ai comuni cittadini che si sono dovuti confrontare con la Legge. Chiunque abbia un bene in affitto vive col terrore che l’inquilino non paghi e rimanga all’interno dell’immobile. Perché? Semplicemente perché sa che ci sono sentenze che tutelano il moroso e l’abusivo al punto da rendere esasperata la vita di chi quel bene lo possiede e magari l’ha conquistato con fatica e sacrifici. La giustizia nell’ambito delle locazioni semplicemente non esiste, eppure nessuno fa niente. Che le intercettazioni siano state usate per fini politici è evidente. Non parlo solo di Berlusconi. Parlo delle vite innocenti di persone che sono state gettate in pasto alla stampa. Noi giornalisti, con la pruderie per l’aspetto sessuale, per il sangue, abbiamo fatto il resto. Ma i magistrati lo sapevano benissimo e sulla gogna pubblica ci hanno giocato alla grande. Siamo arrivati al punto che non si trovano più persone valide per fare i sindaci. E come mai? Forse perché il rischio è ampiamente superiore al guadagno? Nelle pubbliche amministrazione sono tutti terrorizzati. Non si firma nulla, e quando lo si fa prima si chiede il parere scritto a un qualche avvocato. I pareri peraltro sono come i tram: si prende quello che porta a destinazione. E costano carissimi. Ma proteggono fino a un certo punto. Tutti li fanno fare, tanto paga pantalone. Ora che si aspetta il parere, passano mesi, ma va bene a tutti. Se poi il politico che rompeva le scatole per fare quell’atto nel frattempo è caduto anche meglio: parere inutile ma pagato e firma neanche da apporre, con relativa riduzione di eventuali problemi. Un tempo si diceva che in Italia tutto è politica. Invece no. In Italia è tutto giustizia. O meglio, ingiustizia. E c’è pure chi difende lo status quo. Del resto chi lo fa, per un motivo o per l’altro, ha da guadagnarci.