Da Pavia 30 tonnellate di fieno per la Romagna

Oltre 300 quintali di fieno raccolti dagli agricoltori Coldiretti di Vistarino (Pavia) e dei Comuni vicini sono partiti per l'Emilia Romagna colpita dall'alluvione.

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Oltre 300 quintali di fieno raccolti dagli agricoltori Coldiretti di Vistarino (Pavia) e dei Comuni vicini sono partiti oggi per l’Emilia Romagna colpita dall’alluvione che ha causato danni per un miliardo di euro. Un’ottantina di rotoballe sono state caricate su due camion rimorchio e sono partite verso la provincia di Ravenna, uno dei territori più danneggiati. Un gesto di solidarietà organizzato in collaborazione con la Coldiretti di Forlì. “L’alluvione della Romagna – sottolinea una nota di Coldiretti Pavia – ha devastato aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese, dove ai danni sulla produzione agricola si sommano quelli alle strutture e alle stalle, oltre ai macchinari e alle attrezzature andate perdute”.

La solidarietà degli agricoltori Coldiretti per la Romagna

“L’alluvione e le frane – spiega ancora Coldiretti Pavia – hanno distrutto i raccolti di grano, orzo, mais, colza e soia interamente ricoperti dal fango, tanto che oggi il timore non è soltanto per le colture ma anche per la fertilità del terreno, ricoperto dalla presenza di limo e sabbia in superficie che impediscono gli scambi gassosi e portano a una pericolosa degradazione del suolo, che può innescare processi di desertificazione rendendo il terreno inadatto alla coltivazione”. Da qui l’iniziativa degli agricoltori Coldiretti di Vistarino e dei paesi limitrofi. “Occorre tagliare la burocrazia e i tempi per fare arrivare il più in fretta possibile gli aiuti alle famiglie e alle imprese – sottolinea Stefano Greppi, presidente di Coldiretti Pavia – Gli agricoltori stanno facendo la propria parte, ma anche i consumatori possono fare molto: acquistare prodotti agricoli e alimentari provenienti dalle zone alluvionate è, infatti, il miglior modo per aiutare concretamente la popolazione facendo ripartire l’economia e l’occupazione dei territori colpiti”.

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