L’indice della nostra inciviltà

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Di Fabio Massa

Oggi un articolo della Stampa, ripreso da Dagospia, ci dice quello che sapevamo già, ma che è giusto sempre ribadire: le carceri italiane sono una schifezza complessiva e globale. E sono l’indice e il sintomo della nostra inciviltà. “C’è il sovraffollamento – scrive la Stampa – con 9 mila detenuti in più di quelli previsti (i presenti nelle nostre carceri al 30 aprile erano 56.674) e un tasso medio del 119% tanto che peggio di noi in Europa ci sono solo Cipro e la Romania. C’è l’emergenza suicidi, con 23 casi dall’inizio dell’anno e 85 nel 2022. C’è la questione igienico-sanitaria, con celle senza bagni e senza acqua calda”. In più ci sono rivolte nei carceri minorili, gente che evade come se fosse casa sua, malattie, e i poveri secondini – ovvero la Polizia Penitenziaria – che sono reclusi con i reclusi in una spirale di miseria e orrore. Potremmo tranquillamente dire “chissenefrega”. In fondo sono persone che hanno sbagliato, a volte in modo anche grave. A volte in modo lieve. Potremmo anche dire chissenefrega per i clochard in mezzo alla strada, perché se stanno là mica avranno fatto tutto giusto. Potremmo dire chissenefrega dei drogati, visto che si drogano loro, e sbagliano. Potremmo dire chissenefrega degli obesi infartuati: nessuno li ha obbligati a mangiare e rovinarsi. Potremmo dire chissenefrega di chi non ha studiato: se uno non ha voglia è colpa sua. Potremmo dire chissenefrega di un sacco di cose, e così facendo automaticamente mostrare di essere incivili al massimo grado possibile.

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