Ora che è stata risolta la vicenda del glicine, che verrà salvato insieme ad altre piante presenti sull’area, da domani potrà partire il cantiere per la realizzazione del museo nazionale della Resistenza. Il Comune consegnerà infatti domani l’area al ministero della Cultura. “Domani consegniamo l’ area all’impresa che inizierà a montare il cantiere e a breve ci saranno gli scavi tenendo in massima protezione le piante e il glicine – ha spiegato l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi nel corso di una conferenza stampa -. Da domani parte il cantiere e l’apertura del museo è prevista nel 2026”. Il progetto del museo nazionale della Resistenza, dello studio internazionale Herzog & de Meuron, verrà quindi modificato nella parte esterna per fare spazio al glicine e alle altre alberature. “Il progetto di questo museo che Milano ha l’onore di ospitare è salvo – ha proseguito Tancredi, che ha voluto ringraziare anche la soprintendenza e i progettisti per la collaborazione -, cambierà qualcosa nel progetto del museo solo negli spazi esterni, che potranno ospitare il glicine. Ci sarà qualche costo in più ma non elevato, non abbiamo ancora una stima precisa dei costi ma sono sostenibili, non è un problema”. Secondo l’assessora all’Ambiente e Verde del Comune Elena Grandi quello che è successo con il glicine e con le proteste per salvarlo “è stata una bella manifestazione di civismo da parte della città e questa soluzione è frutto di un lavoro di trattative e accordi. L’area verde del museo avrà quindi alberi in più e il glicine sarà una parte importante che accoglierà i visitatori”. L’assessora Grandi è ottimista sulla possibilità di riuscire a salvare tutte le piante presenti sull’area.
Museo della Resistenza di Milano, apre il cantiere
Modificato il progetto per salvare il glicine, può partire il cantiere del nuovo museo in piazza Baiamonti. L'apertura è prevista nel 2026.