“Avevo paura che mi picchiassero ancora: anche al Trotter e in macchina mi hanno strattonata tutta. Mi sono nascosta dietro a un’aiuola ma mi hanno trovata”: spiega così la sua fuga dall’auto della polizia locale, in un’intervista sul sito di Repubblica, la donna transessuale bloccata e presa a manganellate, ieri a Milano, dai vigili urbani nel tentativo di ammanettarla. Alla domanda se farà denuncia risponde: “Credo di si ma ho paura”. “È una brutta storia, ho paura che mi succeda qualcosa se parlo troppo – dice piangendo -. Sono molto impaurita, ieri sera ero stanchissima mi bruciavano gli occhi e avevo male alla testa e al fianco dove ho preso le botte. Ero molto agitata, ieri mattina avevo litigato con alcuni sudamericani ma non è vero che ero nuda al parco. Ero su di giri, sono un tipo molto agitato, avevo bevuta la sera prima e avevo fumato una spinello. Ma non ho fatto nulla di male non ho picchiato nessuno. Dalla rabbia mi sono morsa le braccia e mi sono fatta dei tagli”. “Io ero seduta avevo le braccia alzate dicendo di non picchiarmi. Invece ho preso colpi in testa, al fianco, ancora alla testa. Mi sono sentita trattata come un cane”, prosegue nel suo racconto: “chiedevo di non picchiarmi, solo la donna vigile è stata gentile con me”.
Sentiamo un estratto di quanto detto da Bruna a Repubblica.