Autonomia, Fontana: qualcuno vuole status quo

"L' autonomia sarebbe una di quelle strade" per snellire la burocrazia e modernizzare il Paese "poi quando leggi delle manine burocratiche che mandano in giro questi documenti è evidente che dal centro non c'è la volontà di affrontare questo problema".

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“L’ autonomia sarebbe una di quelle strade” per snellire la burocrazia e modernizzare il Paese “poi quando leggi delle manine burocratiche che mandano in giro questi documenti è evidente che dal centro non c’è la volontà di affrontare questo problema“. Così il presidente della Regione Attilio Fontana, intervenendo a un dibattito nell’ambito di Salute Direzione Nord, alla Fondazione Stelline, è tornato sulla riforma dell’autonomia e, senza citarlo, al documento, apparso i giorni scorsi sul Linkedin dell’ufficio studi del Senato con le critiche alla riforma. “Sono tutti convinti che si possa andare avanti con la gestione ministeriale e centralistica del potere – ha proseguito Fontana – però il tempo sta scadendo e credo sia il messaggio piú chiaro da lascaiare: o si vuole mantenere lo status quo o si dà ai territori la possibilità di gestire direttamente, dando un’impostazione diversa allo Stato”.

A margine dell’incontro, interpellato dai giornalisti, il presidente Attilio Fontana ha chiarito in merito al documento circolato: “Non lo so chi sia stato, ma sicuramente c’è una parte che cerca di mettere i bastoni tra le ruote possibili per bloccarla. La dimostrazione è che non ci sono valutazioni concrete, sono solo tentativi da parte di qualcuno che sta perdendo il suo potere per impedire che il paese si velocizzi, si modernizzi. I retrogradi ci sono sempre.” A chi gli chiedeva se ci siano ‘retrogradi’ anche nel centrodestra Fontana ha precisato: “Credo di più dall’altra parte”. Il governatore ha infine aggiunto: “Non capisco questa opposizione fatta alla riforma che non toglie niente a nessuno e dà a tutti la possibilità di efficientare i servizi. È una dimostrazione che ad una certa parte non interessa fare il bene comune ma solo fare polemiche per strappare qualche voto e consenso.”

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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