La Squadra Mobile della Questura di Monza ha interrotto un traffico di pasta di cocaina proveniente dal Perù e nascosta all’interno di ceri religiosi, destinata a Cesano Maderno (MB) dove poi lo stupefacente veniva raffinato e destinato a rifornire le piazze dello spaccio di cocaina della Lombardia. I poliziotti al momento dell’irruzione hanno bloccato tre persone, di cui due italiane ed una peruviana, per traffico internazionale di sostanze stupefacenti e detenzione di armi clandestine da sparo con matricola abrasa.
Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Milano e dalla Procura della Repubblica di Monza.
Dalle indagini svolte dalla Polizia di Stato è emerso come due cittadini italiani, di 42 e 52 anni, con precedenti di polizia, ed un cittadino peruviano 39 anni, da poco giunto in Italia, tutti residenti a Cesano Maderno (MB) avevano organizzato un fiorente traffico di droga dal Sudamerica ordinando diversi chili di pasta di cocaina, simulando un normale acquisto di ceri votivi all’interno dei quali veniva nascosta.
Accertata la internazionalità del traffico di stupefacenti, la Polizia di Stato con la collaborazione della polizia peruviana ha scoperto che a Lima era operativa un’organizzazione criminale che inviava in Italia cocaina nascosta in oggettistica di artigianato locale e religiosa e a volte in prodotti commestibili non deperibili.
La cooperazione investigativa ha consentito così di individuare nello scorso mese di aprile la spedizione dal Perù di un pacco contenente 14 ceri religiosi, in 8 dei quali erano stati occultati oltre 8 chili di pasta di cocaina destinati ad un italiano 42enne residente a Cesano Maderno.
“Individuata la partita di cocaina pronta per essere spedita – spiega la Questura – le autorità peruviane d’intesa con gli organi investigativi della polizia hanno proceduto alla ‘consegna controllata internazionale’ con ritardato sequestro della sostanza stupefacente, al fine di poter individuare la rete dei destinatari in Brianza ed allargare le indagini ad un contesto più ampio. Il Procuratore di Lima, recatosi in questura a Monza, consegnava agli investigatori della Squadra mobile i ceri votivi individuando ben presto altre due persone coinvolte, il 52enne e il 39enne, quest’ultimo, esperto in chimica, giunto dal Sudamerica al fine di procedere, con prodotti specifici, a raffinare la pasta di cocaina per ricavarne lo stupefacente finito”.
Gli arresti sono scattati il 16 maggio, con la consegna controllata del pacco tramite un poliziotto finto fattorino: appena ricevuta la merce gli altri agenti hanno fatto irruzione bloccando i due italiani. Nel contempo veniva sottoposto a fermo il cittadino peruviano. Nel corso delle perquisizioni domiciliari è stata sequestrata anche una pistola semiautomatica clandestina completa di caricatore con 12 cartucce. Nella stessa giornata i poliziotti peruviani hanno arrestato lo spedizioniere della partita di cocaina.