E’ sempre muro contro muro tra gli operai della logistica del magazzino Coop di Pieve Emanuele e il colosso della distribuzione: lo sciopero è iniziato il 4 maggio e prosegue con il blocco dei cancelli dello stabilimento di distribuzione delle merci destinate ai supermercati del gruppo. La rabbia è esplosa per le condizioni di lavoro “da caporalato” nelle società che hanno in appalto la logistica per il colosso della grande distribuzione. Le richieste sono quelle di salari più alti, orari di lavoro “umani”, il riconoscimento di ferie, riposi e malattia, relazioni sindacali corrette.
Gli operai recentemente si sono iscritti in massa al sindacato di base Si Cobas dopo che Cgil e Cisl – spiega Alessandro Zadra, responsabile per Milano di Si Cobas – hanno sottoscritto un accordo che non riconosce nessuna delle richieste dei lavoratori. Oggi, dopo giorni di blocco in un clima di forte tensione, con ripetuti interventi delle forze dell’ordine per cercare di sgomberare il presidio (ci sono stati anche scontri), il sindacato di base lancia un appello ai clienti perché si sensibilizzino alla loro situazione e non vadano più a fare la spesa alla Coop. Nei supermercati, tra l’altro, iniziano a vedersi spazi vuoti negli scaffali per la mancanza di rifornimenti.
Ai nostri microfoni Alessandro Zadra – Si Cobas