“Alla Coop di Pieve Emanuele protesta violenta e fuori dalla legalità”

La Clo, cooperativa di servizi logistici che lavora per Coop, ci ha inviato una nota in merito alla protesta degli operai del Si Cobas che dal 4 maggio presidiano lo stabilimento: "Non è un vero e proprio sciopero ma un blocco coatto dell'attività produttiva dell'intero magazzino, una protesta violenta fuori dalla legalità". Queste le dichiarazioni dell'azienda.

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In merito alla protesta che dal 4 maggio sta bloccando i cancelli del magazzino Coop di Pieve Emanuele, di cui abbiamo dato notizia, la Cooperativa Clo Servizi Logistici ci ha inviato una nota che pubblichiamo integralmente. 

“Desideriamo chiarire alcuni aspetti, chiedendovi una rettifica e/o una integrazione rispetto a quanto da voi già scritto, come previsto dalla normativa vigente. In primis siamo a chiarire che la vertenza riguarda alcuni soci della cooperativa impiegati nel magazzino e non i dipendenti diretti Coop. La protesta in corso non ha la forma di un normale sciopero, ma quella di un vero e proprio blocco coatto dell’attività produttiva dell’intero magazzino, che non può proseguire la sua normale attività lavorativa in quanto le entrate e le uscite ai camion merci sono bloccate dagli “scioperanti” con la forza. Ci sentiamo di condannare tale forma di protesta, perché è violenta e si pone fuori dalla legalità, e perché è la maniera con cui alcune persone – molte delle quali non facenti parte della Cooperativa – impediscono il diritto al lavoro di altri lavoratori che invece non aderiscono a quelle sigle sindacali, e che hanno deciso di non aderire allo sciopero. Queste persone – lo ripetiamo – agendo con violenza e fuori dalla legalità, non solo creano un danno economico ingente alla
Cooperativa, ma mettono così a rischio il lavoro di tutte le socie e i soci di CLO, anche di coloro che lavorano in altri siti. In merito agli scontri, vogliamo dichiarare che nessuna aggressione è stata messa in atto da parte nostra; è invece acclarato anche dalle Forze dell’Ordine, intervenute dopo alcune ore a ristabilire l’ordine pubblico, che da parte dei presunti manifestanti, dietro le bandiere dei Sicobas, si è operato un blocco illegittimo e un’aggressione ai soci della cooperativa che oltrepassa il diritto di sciopero così come tutelato dalla Legge. Più precisamente, dopo aver bloccato i cancelli dell’azienda da venerdì 5 mattina alle 6:00, visto il momento di forte tensione, le pesanti minacce subite dai lavoratori di CLO che volevano recarsi pacificamente al lavoro e le conseguenti aggressioni che si sono trasformate in tafferugli, sono dovute intervenire con i reparti mobili le Forze dell’Ordine in tenuta antisommossa per liberare le uscite e consentire la partenza degli automezzi “sequestrati” da venerdì mattina da parte dei sedicenti scioperanti.
Rimaniamo a disposizione per fornire ulteriori chiarimenti, ed entrare nel merito delle accuse, infondate e infamanti, che i Sicobas diffondono a danno della nostra immagine e del lavoro dei soci della nostra Cooperativa”.

Enrico Maria Pedrelli
Responsabile Comunicazione CLO

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