Sciopero a oltranza al magazzino Coop di Pieve, caricati i lavoratori

Attimi di tensione al presidio, che prosegue dal 4 maggio, davanti al magazzino Coop di Pieve Emanuele. Il sindacato Si Cobas: "Condizioni di lavoro da caporalato, diritti minimi negati, paghe da fame, Cisl e Cgil complici dell'azienda". Il blocco dei cancelli prosegue in attesa di una convocazione di un tavolo di trattativa in Prefettura.

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Attimi di tensione, stamani, a Pieve Emanuele (Milano) durante un picchetto sindacale organizzato da varie sigle nel settore della logistica. Secondo quanto riferito in Questura, tra i circa 150 manifestanti che stanno effettuando il presidio all’esterno dei capannoni Coop Logistica Nord Ovest, alcuni all’uscita dei mezzi si sarebbero sdraiati per terra per bloccarli. Si Cobas, che conduce da giorni la protesta, denuncia “pesanti attacchi al picchetto da parte delle forze dell’ordine presenti” e pubblica sui social un video di un momento di contatto tra agenti e lavoratori. I momenti di tensione si sono verificati pochi minuti dopo le 9 di stamani, quando è intervenuto anche il 118 che da giorni si trova per prevenzione sul posto, in via Aldo Moro, all’esterno della Coop Consorzio Nord Ovest, per via delle possibilità di tafferugli. In particolare i soccorritori stamani hanno medicato due feriti, un operaio di 25 anni e uno di 44, che presentavano contusioni ed ecchimosi, e che sono stati trasportati in codice verde all’ospedale di Melegnano (Milano). Dopo le tensioni di oggi, ci riferisce Alessandro Zadra del sindacato Si Cobas, si apre uno spiraglio in attesa della convocazione di un tavolo di trattativa in Prefettura.

Le ragioni della lotta dei lavoratori della logistica al magazzino Coop le spiega Alessandro Zadra, coordinatore per Milano del sindacato Si Cobas 

 

 

 

 

 

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