Un Requiem per la quercia centenaria abbattuta nell’area della Goccia a Milano. L’evento si terrà sabato alle 16 in piazza della Scala, per iniziativa del comitato “La Goccia”, sostenuta da altre associazioni e gruppi di cittadini attivi.
“Lo scorso 13 aprile l’albero più maestoso della foresta della Goccia, l’antica Quercia che da un secolo cresceva all’ombra dei gasometri, è stata abbattuta per lasciar spazio al nuovo campus del Politecnico. Era un bellissimo albero. Era e resta un simbolo” scrive in un comunicato il comitato La Goccia.
“Invece – forse proprio perché era un simbolo – è stata abbattuta in fretta e furia, sacrificata sull’altare di uno sviluppo che conosciamo fin troppo bene e che continua protervamente e insensatamente a incentrarsi sul cemento e sul consumo di suolo; era stato lanciato un appello agli attori di questa triste vicenda – Politecnico, Comune di Milano, architetti dello Studio Piano, Garante del Verde – perché, come insegnano centinaia di esempi nel mondo di architettura rispettosa della natura, si rivedesse il progetto in modo da includere e abbracciare la Quercia, invece di annientarla”.
“Diciamo basta al consumo di alberi e di suolo, partecipando al funerale della quercia madre della goccia e dei 67 alberi suoi compagni abbattuti il 13 aprile scorso per far posto al nuovo campus del Politecnico alla Bovisa” scrive in una nota il gruppo di cittadinanza attiva “ForestaMI e poi DimenticaMI?”.
“A Milano si continua ad abbattere alberi adulti, a distruggere habitat naturali o semi-naturali, e quindi biodiversità, a consumare suolo per realizzare nuovi progetti edificatori.
Nonostante la città sia tanto densamente urbanizzata da non poter destinare qualche ettaro di terreno alla realizzazione di boschetti con i fondi del PNRR per la forestazione urbana, a Milano i boschi esistenti si distruggono”.
La centenaria Quercia Madre e i 67 alberi abbattuti lo scorso 13 aprile fanno parte del bosco urbano di 16mila alberi della Goccia, che l’omonimo comitato sta difendendo .
“E’ possibile che nell’attuale situazione climatica di Milano e Lombardia e con la crisi climatica globale si continuino a fare progetti edificatori – persino da parte del Politecnico – che prevedono la distruzione di alberi ed aree verdi, piuttosto che privilegiare il riuso e la riqualificazione di edifici pre-esistenti? “
“Gli alberi e le aree verdi e boschive minacciati dalla cementificazione a Milano oggi sono ancora tanti, troppi. Pensiamo al glicine centenario e ai tigli in piazzale Baiamonti che sembra non possano essere risparmiati dal progetto di costruzione di una seconda piramide nella stessa piazza; pensiamo al Bosco di via Falck che potrebbe essere ceduto dalla Curia e abbattuto per far posto a un nuovo progetto di edilizia privata; pensiamo all’area della Maura e alle altre are allee alle altre aree verdi (il Parco dei Capitani a San Siro, l’area di San Francesco a San Donato) minacciate dal progetto di costruzione del nuovo stadio”.