“Ci penseremo domani” è il titolo del libro di Stefano Gianuario, giornalista e scrittore di Cinisello Balsamo. Questo è il secondo romanzo, dopo il primo pubblicato nel 2017. La stria è quella di Fabrizio e Jennifer ,che si conoscono per caso al bancone di un bar.
Fabrizio è un ex presentatore televisivo dall’ego ben definito che, un po’ a malavoglia, è da poco andato in pensione. Jennifer, di 30 anni più giovane, ha archiviato con troppa fretta il proprio talento artistico facendosi andare bene il ripiego di un lavoro a chiamata nel bar del fratello. Tra loro, apparentemente così diversi, inizia nel più naturale dei modi una conversazione spontanea e profonda che porterà ciascuno a ripensare al proprio passato, ai passaggi obbligati e alle scelte che lo hanno indirizzato portandoli fino a lì.
In una tiepida notte stellata di fine estate accade qualcosa di inedito e inaspettato e, forse, anche di irripetibile, che i due riconoscono immediatamente come profondamente diverso
dall’attrazione che può scattare tra un uomo e una donna. È l’incontro tra due anime sconosciute, eppure capaci di rispecchiarsi l’una nell’altra e di riconoscersi, è lo stupore che prova chi sa che potrà raccontare ogni cosa di sé sentendosi capito e accolto, è l’approdo di chi, dopo aver molto viaggiato, capirà di essere arrivato a casa.
Le loro vite, i successi di lui e i fallimenti di lei, argomenti di cui non parlerebbero con nessuno – forse neanche con sé stessi – diventano il centro di un fitto dialogo nel quale la voce narrante e il punto di vista cambiano, capitolo dopo capitolo, passando dall’uno all’altra. Mentre chiacchierano, Jennifer e Fabrizio si aiutano a vicenda facendosi compagnia in un viaggio dentro sé stessi che li porterà a mettere in discussione le rispettive esistenze, a smantellare incrollabili convinzioni, a creare impensabili nuove certezze.
“Ci penseremo domani” è la storia di un incontro casuale in cui potrà facilmente riconoscersi chiunque al quale sia capitato, almeno una volta nella vita, di trovarsi inaspettatamente a proprio agio con una persona estranea, anche solamente dopo essersi scambiati poche parole. E di domandarsi, esiste davvero il caso? E fino a che punto due sconosciuti sono veramente tali?
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