Attacco hacker al sito di Atm

I responsabili sarebbero i filorussi del gruppo NoName057(16). A riferirlo è il sito redhotcyber.com, specializzato in cybersecurity. Atm: i sistemi di protezione informatica hanno retto.

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Un attacco hacker al sito dell’azienda trasporti milanese Atm da parte di hacker filorussi del gruppo NoName057(16). A riferirlo è il sito redhotcyber.com, specializzato in cybersecurity, secondo il quale l’attacco sarebbe stato sferrato attraverso un Distributed Denial of a Service (DDoS). “NoName057(16) è un gruppo di hacker che si è dichiarato a marzo del 2022 a supporto della Federazione Russa dopo l’inizio della guerra tra Ucraina e Russia. Hanno rivendicato la responsabilità di attacchi informatici a paesi come l’Ucraina, gli Stati Uniti e altri vari paesi europei. Nell’ambito dell’Italia – spiega l’articolo -, sono state sferrate diverse campagne DDoS contro obiettivi pubblici (siti governativi ed istituzionali) e privati. Il gruppo pubblica le sue attività all’interno di un canale Telegram che attualmente ha oltre 30.000 follower che costantemente alimenta con nuove vittime”. L’informazione sull’attacco hacker al sito Atm è stata riportata nel canale Telegram del gruppo intorno alle ore 12. Al momento, però, il sito, nonostante alcuni rallentamenti, sembra garantire la piena funzionalità. Gli attivisti spiegano l’attacco hacker nel giorno della sciopero generale del sindacato di base Cub: “I lavoratori dei trasporti italiani – si legge nel testo riportato in inglese e in russo nei canali Telegram del gruppo hacker – stanno tenendo uno sciopero nazionale contro le azioni delle autorità del paese per sponsorizzare il regime criminale di Zelensky. Il governo italiano sta spendendo miliardi per alimentare un conflitto devastante in Ucraina, prelevando risorse dai nostri stipendi, tagliando la spesa sanitaria pubblica, impoverendo di fatto i lavoratori, i pensionati e le fasce più deboli della società. Sosteniamo tutti gli italiani in sciopero che sono indignati dal fatto che le autorità italiane diano i soldi dei loro contribuenti ai neonazisti ucraini e non provino nemmeno ad affrontare i problemi interni dei loro cittadini”. Atm “conferma che nella mattinata di oggi c’è stato un tentativo di hackeraggio ma i sistemi di protezione informatica hanno reagito e il sito dell’azienda di trasporti ha subito solo un rallentamento di funzionalità per qualche minuto”, si apprende dall’azienda.

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