Ucraina: Michele Santoro lancia la staffetta dell’umanità, stop armi

Il 7 maggio la "staffetta dell'umanità" attraverserà l'Italia, da Aosta a Lampedusa, segnata dai colori dell'arcobaleno, "per camminare insieme, unire l'Italia contro la guerra in Ucraina, per riaccendere la speranza".

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Seguire “un cammino” come strumento di pace per mobilitare i cittadini contro l’invio di armi in Ucraina. Il 7 maggio la “staffetta dell’umanità” attraverserà l’Italia, da Aosta a Lampedusa, segnata dai colori dell’arcobaleno, “per camminare insieme, unire l’Italia contro la guerra in Ucraina, per riaccendere la speranza”. È questo l’appello lanciato da Michele Santoro, raccogliendo decine di firme, da Alessandro Barbero a padre Alex Zanotelli, da Ginevra Bompiani ad Ascanio Celestini, da Fiorella Mannoia a Moni Ovadia, da Vauro Senesi a Elio Germano, Massimo Cacciari, e condiviso, poi, con alcuni sindacati e leader politici, quali Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. L’iniziativa è stata presentata dallo stesso giornalista assieme alla professoressa Donatella Di Cesare, e all’ex parlamentare Cristian Romaniello. Una staffetta che si svolgerà un po’ con le stesse dinamiche che si vedono in “un campo da baseball”, dove, contemporaneamente, chi aderirà si scambierà una fiaccola tra una base e l’altra. “Nelle prossime ore daremo il percorso. Ci saranno anche alcune diramazioni, per far sì che si tocchino tutte le regioni italiane”, ha spiegato Santoro. “Se noi ci riusciamo, vuol dire che l’opinione pubblica è pronta per fare un salto e diventare una forza”, ha precisato l’ex conduttore. “Vogliamo che siano presidiati i 4000 km con una bandiera arcobaleno”, ha quindi ribadito l’ex parlamentare Romaniello. La professoressa Di Cesare, ha invece messo in chiaro che l’iniziativa ha una valenza politica, contro scelte e posizioni sbagliate, prese dall’Italia e dall’Europa. E chiedendo così che l’Italia diventi perno nella mediazione e nell’opera diplomatica, contro l’invio di armi. Gli organizzatori hanno ribadito che dopo più di un anno di guerra in Ucraina “mettere fine al massacro, e dare inizio a una trattativa, restano parole proibite”.

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